Al Parlamento Europeo un incontro per promuovere il confronto sul tema del controllo del tabacco e della tassazione a livello europeo
Mercoledì 7 giugno, presso l’Aula A3G2 del Parlamento Europeo a Bruxelles, si è tenuto l'evento “Tobacco taxation policies for a smoke-free Europe”, organizzato da Fondazione Umberto Veronesi in collaborazione con ECO European Cancer Organisation, con l’obiettivo di ridurre l’impatto umano, sanitario ed economico del tabacco. Un confronto con esperti del mondo scientifico e le Istituzioni sui temi della prevenzione, del fumo e delle malattie correlate, sulle politiche sanitarie più efficaci e sostenibili per contenere il danno arrecato dal tabacco, in tutte le sue forme.
L’incontro ha promosso un dibattito di alto profilo sulla rimodulazione della tassazione sul tabacco come strategia efficace per ridurre i consumi, disincentivare l’iniziazione al fumo e potenziare le risorse necessarie a fronteggiare quella che è a tutti gli effetti un'emergenza trascurata.
Il fumo infatti è il principale fattore di rischio evitabile per la salute degli esseri umani ed è causa di morti premature, malattia, disabilità e impoverimento. In Italia ogni anno alle malattie legate al fumo si devono 93.000 vittime e circa 26 miliardi fra costi diretti e indiretti. I dati nazionali indicano un trend preoccupante: non aumentano solo le sigarette fumate in media, ma crescono anche i consumatori di sigarette elettroniche e tabacco riscaldato. Si stima infatti che nel 2023 fumi ancora il 20,5% degli italiani sopra i 15 anni e le statistiche dicono che almeno la metà di loro andrà incontro a malattie causate dal fumo e necessiterà di cure, assistenza e controlli.
Mike Morrissey, Chief Executive Officer di ECO European Cancer Organisation, ha spiegato così le ragioni di un impegno comune: “Il Piano europeo per la lotta contro il cancro, lanciato dall'Unione Europea nel 2021, pone l'accento strategico sulla prevenzione, compreso il raggiungimento di un'"Europa senza fumo". Dobbiamo ricordare che le politiche di prevenzione, soprattutto per quanto riguarda il consumo di tabacco, sono le misure più efficaci dal punto di vista dei costi che possiamo sostenere. Oltre a queste misure, è necessaria la volontà politica, sia a livello europeo che nazionale, di armonizzare le politiche fiscali, essenziali per scoraggiare qualsiasi prodotto contenente tabacco”.
Durante la discussione Alessandra Moretti, membro della Commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (ENVI), ha sottolineato che “per raggiungere l’obiettivo del Beating Cancer Plan europeo di una generazione libera dal fumo entro il 2040 dobbiamo essere ambiziosi, e la strategia deve essere estesa. Dobbiamo affrontare questo problema da tutti i punti di vista, e uno dei fattori chiave per vincere questa battaglia è l’iniziativa sull’aumento dei prezzi e della tassazione. Rendere il fumo più costoso salva delle vite e noi, come autorità pubbliche, abbiamo il dovere di agire con urgenza in tal senso”.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ricorda infatti che la tassazione del tabacco è il meccanismo più efficace per ridurre i consumi e il danno correlato al fumo, soprattutto nelle fasce più fragili e fra i più giovani. È una misura che funziona perché mobilizza risorse, riduce le disuguaglianze (le persone più svantaggiate economicamente sono le più colpite dagli aumenti, ma sono anche quelle che pagano il prezzo più alto alla dipendenza dal tabacco e che beneficiano maggiormente della riduzione dei consumi, in termini di risparmio e di salute guadagnata), riduce il peso sui sistemi sanitari e incide direttamente sul consumo di tabacco.
Anche secondo la Banca Mondiale la più importante strategia da adottare in un programma governativo di controllo del tabagismo riguarda l’aumento del prezzo tramite aumenti della tassazione sulle sigarette e altri prodotti di tabacco. La stessa osservazione è stata avanzata dalla Commissione Europea nell’ambito del Beating Cancer Plan, dove si sottolinea come l’aumento della tassazione sui prodotti di tabacco sia una delle strategie più efficaci per ridurre i consumi, e si annuncia la revisione in questo senso della Tobacco Products Directive e della Tobacco Taxation Directive.
Guardando oltre i confini, in Australia ed Oceania il pacchetto di sigarette più economico costa 29 dollari australiani (circa 18 euro), quello più costoso sfiora i 50 (circa 30 euro). La Francia nel 2020 ha elevato il prezzo medio di un pacchetto a 10 euro, in Norvegia è 13,90 euro, in Regno Unito 10,50 euro e in Irlanda 13 euro. In paesi ad alto reddito è stato stimato che un aumento del prezzo del 10% porterebbe una diminuzione dei consumi del 4%7. Nel contesto italiano si è stimato che l’aumento dell’accisa di 1 euro a pacchetto aumenterebbe il prezzo di 1,39 euro, che in un anno equivarrebbe a 360 milioni di pacchetti venduti in meno e farebbe entrare nelle casse dello stato 2,2 miliardi di euro in più.
Fondazione Umberto Veronesi ritiene però che un’azione simile non sia ancora sufficiente, in quanto aumenti non significativi – come avvenuti fino a oggi - non sono risolutivi e rischiano di impattare negativamente solo sulle fasce già maggiormente esposte. Pertanto, come sottolineato nella Petizione al Parlamento italiano presentata nel 2021 per l’aumento delle accise su sigarette, tabacco sciolto e riscaldato, il cambiamento auspicabile in base alle evidenze attuali è un’accisa che porti il costo medio di un pacchetto a 10€ , che secondo le già citate stime farebbe ridurre di oltre 800 milioni i pacchetti venduti e aumentare le entrate fiscali di 5,4 miliardi di euro.
Giulia Veronesi, Direttrice del programma di Chirurgia Robotica Toracica del San Raffaele di Milano e membro del Comitato di lotta al fumo di Fondazione Umberto Veronesi, ha puntualizzato: “Quest’anno Fondazione Umberto Veronesi compie 20 anni, come anche la Legge Sirchia, di cui mio padre fu precursore, con cui è stato vietato, in Italia, il fumo nei luoghi pubblici al chiuso. La ricordo oggi perché è stata la dimostrazione che anche le leggi impopolari possono rivelarsi molto efficaci e fare la differenza. Noi di Fondazione speriamo che questo succeda anche con l’aumento delle accise sui pacchetti di sigaretta. Siamo infatti convinti che raddoppiando il costo delle sigarette si potrebbe raggiungere un aumento delle risorse pubbliche utili a sovvenzionare educazione e informazione, aiutare più efficacemente chi vuole smettere, con ambulatori dedicati, farmaci, personale preparato e implementare una sorveglianza attiva degli ex forti fumatori, le persone più a rischio di ammalarsi gravemente”.
“L’aumento delle tasse sul tabacco è un’azione fattibile e consigliata da tutta la Comunità Scientifica e consente ai Governi di ottenere maggiori entrate da destinare alle misure del controllo del tabacco. Inoltre, non da ultimo, l’aumento del prezzo del tabacco è fortemente sostenuto dai non fumatori e anche da una non trascurabile percentuale di fumatori” - ha ricordato ancora una volta Silvano Gallus, Direttore Laboratorio di Ricerca sugli stili di vita, Dipartimento di Epidemiologia medica, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS e membro del Comitato di lotta al fumo di Fondazione Umberto Veronesi.
Questo incontro presso il Parlamento Europeo rappresenta solo l’inizio di un percorso, ed è auspicabile che il dibattito fra esperti e Istituzioni possa portare rapidamente a misure concrete e lungimiranti.
Hanno partecipato all’evento, moderato da Mike Morrissey, CEO European Cancer Organisation:
Alessandra Moretti, membro della Commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (ENVI)
Dolors Montserrat, membro del Gruppo del Partito Popolare Europeo ed ex ministra della salute spagnola
Giulia Veronesi, Direttrice del programma di Chirurgia Robotica Toracica del San Raffaele di Milano e membro del Comitato di lotta al fumo di Fondazione Umberto Veronesi (con un video contributo)
Sabrina Molinaro, Direttrice del Dipartimento di Epidemiologia e servizi sanitari dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa e membro del Comitato di lotta al fumo di Fondazione Umberto Veronesi
Silvano Gallus, Direttore del Laboratorio di Ricerca sugli stili di vita, Dipartimento di Epidemiologia medica, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS e membro del Comitato di lotta al fumo di Fondazione Umberto Veronesi (con un video contributo)
Joachim Schüz, Branch Head, Sezione Ambiente ed Epidemiologia degli stili di vita, IARC
Elena Ambrosio, che ha riportato con un video la propria testimonianza di ex fumatrice.
E’ possibile rivedere e riascoltare gli interventi dell’incontro al seguente link.