L'azienda piacentina finanzierà l'attività di due giovani scienziati nel campo della nutrigenomica e della prevenzione e cura del tumore al colon-retto, grazie alla raccolta fondi legata alla vendita di una serie di prodotti a base di Farina Intera®
Si chiama Farina Intera® (fino a qualche settimana fa il suo nome era Integralbianco) il prodotto con cui Farine Varvello 1888 , azienda piacentina che da cinque generazioni opera nel settore mugnaio, sosterrà la ricerca scientifica finanziata dalla Fondazione Umberto Veronesi. Il connubio si è venuto a creare tra due realtà che hanno condiviso la stessa filosofia. Da qualche anno il consumo eccessivo di alimenti a base di zuccheri raffinatiè sotto la lente di ingrandimento, per il potenziale coinvolgimento nell’insorgenza di condizioni croniche (sovrappeso, obesità, diabete e sindrome metabolica) propedeutiche anche allo sviluppo di diversi tumori. La creazione di questa farina (non raffinata) è invece il risultato di un percorso innovativo che ha coinvolto panificatori e nutrizionisti.
È Franco Varvello, fondatore dell’azienda, a spiegare le ragioni alla base della partnership: «Siamo impegnati nel promuovere l’utilizzo della farina Intera®, a ridotto impatto glicemico, presso i fornai artigiani, che diventano a loro volta promotori della corretta alimentazione. I partner scelgono di abbandonare l'uso delle farine raffinate a beneficio di farine non raffinate e di farine di cereali diversi. La loro scelta è premiata con un diploma che certifica la scelta di diventare punti vendita Farina Intera®, in linea con le linee guida della corretta alimentazione. L'idea è di riportare le dieci regole di prevenzione sui sacchetti del pane, perché si possa fare corretta informazione anche attraverso strumenti semplici e di diffuso utilizzo».
Dai proventi delle sue vendite si contribuirà a sostenere l’attività di due ricercatori, Maria Laura Bonaccio e Gustavo Provensi, impegnati nelle aree della nutrigenomica e della prevenzione del tumore del colon-retto: a dimostrazione di quanto oggi l'industria alimentare sia attenta alle evoluzioni di processo che possono determinare anche una ricaduta sullo stato di salute.