Partito con un aereo militare un ecografo destinato ad Herat. E con la formazione di una dottoressa e l'apertura di un ambulatorio, parte il progetto di prevenzione del tumore al seno per le donne afghane.
C’è voluto un aereo del Ministero della Difesa per consegnare il nostro dono: un ecografo. Ma la destinazione era Herat, in Afghanistan, e nessun corriere internazionale si era dichiarato in grado di far la consegna. Per fortuna il ministro Giampaolo Di Paola si è offerto: ve lo portiamo noi.
Ed eccolo il nostro ecografo piazzato, a far prevenzione contro il tumore al seno, nello Herat Maternity Hospital, all’interno di un ambulatorio anch’esso “donato” dalla nostra Fondazione: in 100 mq di un’area dismessa sono in dirittura di arrivo i lavori da noi finanziati per ricavarne una sala d’attesa, uno spogliatoio con bagno, una sala visite.
Un progetto targato “Together for Peace” all'interno del più vasto “Science for Peace”.
L’ecografo non servirà solo per la prevenzione del tumore al seno. Anche se in modo più grossolano, potrà venire utilizzato pure per ecografie addominali. Per l’impiego ottimale di questa attrezzatura e per la gestione dell’ambulatorio, è stata scelta una dottoressa afghana, al cui stipendio per i primi due anni provvederà la nostra Fondazione. Invitata a Milano, all’Istituto europeo di oncologia (Ieo), ha seguito un training di 45 giorni nel reparto di radiologia senologica avendo per tutor la vicedirettrice del settore, Lorenza Mereghetti, che è una leader della task force di “Together with Peace” e che è già andata in missione in zone critiche.
Strutture di questo genere, come si indovina, sono molto rare in Afghanistan, dunque ben preziose. E oltre che giovare alla salute, il nuovo ambulatorio contribuirà a una promozione della condizione delle donne.
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