Barbara e Corrado, «in campo» per la ricerca scientifica

Marito e moglie hanno fondato l'azienda agricola «La mosca bianca» dopo l'esperienza della malattia. E con i loro prodotti sostengono la ricerca sul cancro

Lei, manager. Lui, libero professionista. Una vita in carriera, quella di Barbara (52 anni) e Corrado (55), «frenata» in due diversi momenti dall'incontro con il cancro: un tumore alla gola per lui (2010), al seno per lei (2014). Malattie superate con successo e senza postumi, che però hanno portato questa coppia di genitori bergamaschi, padri dei gemelli PietroIrene, a rivedere la scala delle loro priorità. «Abbiamo voluto riavvicinarci all’ambiente, scegliere di consumare alimenti di qualità e dare il nostro contributo alla ricerca scientifica - racconta la donna -. Mio marito aveva da tempo questo desiderio: il passare degli anni e la malattia lo hanno portato a concretizzare questo sogno».

Così è nata «La mosca bianca», azienda agricola biologica con sede a Bergamo: ma i cui prodotti vengono coltivati sulle colline del Monferrato. Barbara e Corrado continuano a portare avanti il proprio lavoro. Ogni giorno, però, si ritagliano del tempo per la loro «creatura». Uno è più dedito all’attività anche nei campi, l’altra gestisce le attività di comunicazione e vendita online. «Questa scelta ci ha permesso di continuare a porci degli obbiettivi, vivendo però più leggeri - spiega Barbara -. Dopo i due percorsi di cura, entrambi abbiamo sentito la necessità di ritagliarci del tempo per noi. Con questa scelta, ci siamo riusciti. Lavoriamo, ma non ci sentiamo sovraccaricati. E ora anche i nostri figli, ormai diciottenni, sono coinvolti in alcune attività».

A guidare il tutto, c’è il desiderio di favorire le ricadute sociali di questa impresa: a livello ambientale, ma anche nell’interesse della salute dell’uomo. Un obbiettivo raggiunto attraverso la selezione delle materie prime, l’attenzione al territorio, la scelta dei metodi produttivi e la volontà di destinare parte del ricavato di questi prodotti a Fondazione Umberto Veronesi. Con una richiesta: sostenere la ricerca scientifica di eccellenza, per offrire a chi si ammalerà nei prossimi anni la speranza e le opportunità di cui hanno potuto usufruire Corrado e Barbara.


L'azienda ha scelto di donare il dieci per cento del ricavato della vendita dei cestini di pasta di farro (3 o 5 chili, 30 o 45 euro), acquistabili soltanto online (clicca qui). Simbolo della produzione de «La mosca bianca» è il farro. Una scelta non casuale, quella di una pianta dalle importanti proprietà nutrizionali, che cresce alta, resiste alle intemperie e non si abbatte. «Un po’ com’è successo a noi, che siamo caduti e ci siamo rialzati - conclude Barbara -. Pensiamo che questo cereale rappresenti una metafora efficace del nostro cammino. E vogliamo che, a partire da qui, tante altre persone possano avere l’opportunità di rialzarsi». 


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