Organizzato dall'Istituto Superiore di Sanità si terrà a Roma, il 15 maggio, in aula Pocchiari.
Il 15 maggio 2015 presso l’Aula Pocchiari dell’Istituto Superiore di Sanità si terrà il convegno “Stile di vita come fattore di rischio nella progressione del tumore al seno”, organizzato dal Reparto di Neuroscienze comportamentali del Dipartimento di Biologia cellulare e Neuroscienze. L’evento si inserisce nell’ambito del Progetto “Stile di vita come fattore di rischio nella progressione del tumore al seno: indagine sui biomarcatori neuroendocrini e molecolari dello stress” finanziato dalla Fondazione Umberto Veronesi e dal Ministero della Salute, che vede la collaborazione dell’ISS con l’Istituto Regina Elena e con l’Istituto Europeo di Oncologia.
Il tumore al seno è la seconda causa di morte per cancro e la più comune forma di tumore tra le donne. Le fasi iniziali e la progressione della carcinogenesi possono essere influenzate sia da fattori genetici che ambientali. Sebbene lo sviluppo della patologia tumorale dipenda da fattori che caratterizzano il microambiente di crescita, lo stile di vita dell’individuo può anche svolgere un ruolo importante, sebbene i meccanismi siano ancora in via di definizione.
La giornata congressuale è stata organizzata per favorire la diffusione delle conoscenze riguardo quei fattori che possono svolgere un ruolo importante nell'eziologia del cancro al seno. In particolare, un forte accento verrà posto sul ruolo dello stress psicologico e sulle interazioni tra sistema nervoso centrale, mediatori neuroendocrini e risposta immunitaria che, insieme, possono concorrere alla suscettibilità tumorale e alle ricadute.
I lavori si articoleranno in tre sessioni che toccheranno diversi temi, dalla ricerca di base alla presa in carico del paziente. La mattinata sarà dedicata agli aspetti più scientifici e meccanicistici della patologia attraverso il confronto tra le esperienze dei ricercatori di base e dei clinici, in una prospettiva fortemente traslazionale. Nel pomeriggio verranno affrontati temi connessi alle metodologie della comunicazione con il paziente, alle finalità, ai punti critici e ai risultati dell’esperienza di alcune strutture sanitarie. Oltre ai ricercatori, sono state invitate a partecipare alcune associazioni che, sviluppando interventi innovativi che mirano al benessere psico-fisico, puntano a reintegrare le pazienti nel contesto sociale.
Più in generale, l'iniziativa intende porre l’accento sulla necessità di una presa in carico globale della paziente che tenga in considerazione, oltre alle condizioni di salute, tutti gli aspetti di vita, inclusi quelli psicologici e sociali, al fine di mettere a punto azioni concrete di sanità pubblica nell'ambito della prevenzione sanitaria.