Ambiente, sostenibilità e salute

Avv. Linka Zangara membro del Comitato Culturale di ACB Group

 

Il confronto in materia di salute e ambiente durante il World Economic Forum 2023 ha evidenziato la diffusione della consapevolezza che la transizione ecologica si intreccia con la crescita economica. Il successo della transizione dipende dalle scelte strategiche delle imprese, in particolare di quelle ad alte emissioni.

Sul Magazine della Fondazione Umberto Veronesi, già all’inizio del 2019 un articolo di Donatella Barus, riferendo del Convegno Internazionale RespiraMi organizzato con il patrocinio della Fondazione, poneva un accento allarmato sul nesso esistente tra l’inquinamento atmosferico e un rischio aumentato di cancro.

Le istituzioni europee sono al lavoro dal 2019 per il Green Deal Europeo, iI cui primo obiettivo, entro il 2030, è la riduzione di almeno il 55% dei livelli registrati nel 1990 delle emissioni di gas serra nell'Unione.

Il passaggio dalla finanza tradizionale a quella sostenibile sta travolgendo il mondo imprenditoriale, non risparmiando neppure le piccole e medie imprese, che - pur se indenni per la normativa UE - al rispetto della sostenibilità sono contrattualmente obbligate dai propri clienti, se e in quanto parti della supply chain.

Per contribuire alla sostenibilità della crescita e al contemporaneo rafforzamento della stabilità finanziaria, la finanza sostenibile prende in considerazione gli ESG, i fattori ambientali, sociali e di governance nell’assunzione di decisioni di investimento. A livello europeo i lavori in materia di rendicontazione ambientale sono ad uno stadio avanzato.

Il Regolamento Tassonomia ESG UE 2020/852 costituisce uno strumento operativo e di trasparenza traducendo gli obiettivi ambientali UE in criteri specifici per le attività economiche.

Senza arrecare un danno significativo ad alcuno degli altri obiettivi, una attività per essere ecosostenibile deve anche contribuire concretamente ad almeno uno degli obiettivi stilati: mitigazione e adattamento dei cambiamenti climatici; uso sostenibile e protezione delle acque e risorse marine; transizione verso una economia circolare; prevenzione e riduzione dell’inquinamento; protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.

Il Regolamento si applica agli Stati membri che stabiliscono norme per i partecipanti ai mercati finanziari, ai partecipanti ai mercati che emettono prodotti finanziari nonché alle imprese di grande dimensione e di interesse pubblico che alla data di chiusura del bilancio precedente occupino almeno 500 dipendenti.

La Commissione UE ha adottato la direttiva Corporate Sustainability Reporting Directive “CSRD” che dal primo gennaio 2024 amplia la platea delle imprese interessate, finanziarie e non. Essenzialmente quelle di grandi dimensioni e dal 2026 le PMI quotate. La CSRD prevede l’obbligo della Dichiarazione Non Finanziaria secondo gli standard di sostenibilità elaborati dall’European Financial Reporting Advisory Group, ente di natura tecnica, che si occupa dei principi contabili a livello internazionale. L’EFRAG pubblicherà nel 2024 standard semplificati per PMI europee quotate, utilizzabili in via volontaria anche dalle PMI non quotate.

Anche gli istituti bancari sono interessati dalla CSRD sia quali fruitori di informazioni sulle imprese affidate sia in quanto anch’essi, se soggetti alla direttiva, dovranno fornire al mercato più informazioni sui propri rischi.

In particolare, per gli esercizi finanziari 2022 e 2023, le banche dovranno pubblicare, tra l’altro, l’ammontare delle esposizioni verso i settori ad alte emissioni, verso le prime venti società maggiormente inquinanti a livello mondiale, nonché il grado di efficienza energetica degli immobili ottenuti in garanzia. La normativa europea individua fra i settori ad alta emissione: il settore della agricoltura, silvicoltura e pesca, l’attività estrattiva, manufatturiera, di fornitura di energia elettrica, gas, vapore, aria condizionata e acqua, reti fognarie, trattamento di rifiuti e risanamento, costruzioni, commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli, trasporto e magazzinaggio, servizi di alloggio e ristorazione e attività immobiliari.

Se gli operatori finanziari non potranno esimersi dall’integrare con criteri di sostenibilità le proprie strategie di investimento, le imprese anche di piccole dimensioni che riusciranno a essere compliance con i principi ESG misurando i fattori ambientali, sociali e di governance saranno sempre più apprezzate non solo dal sistema bancario e dai consumatori, ma anche dai propri dipendenti e collaboratori. Il benessere interiore, ancor più quando è frutto di una politica di sostenibilità, genera incremento reputazionale e produttività.

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