Si è tenuta il 7 maggio la quattordicesima edizione del pranzo di raccolta fondi a sostegno della ricerca contro il cancro. La straordinaria storia di Dina Gubetta, prima delegata della Fondazione Veronesi

A Domodossola il tradizionale pranzo per la ricerca

Domenica 7 maggio si è tenuta a Domodossola la quattordicesima edizione del pranzo a favore della Fondazione Umberto Veronesi, organizzato da Dina Gubetta, storica delegata della Fondazione (nella foto insieme a Umberto Veronesi).

Da quasi 50 anni impegnata con determinazione a raccogliere fondi per la ricerca contro il cancro, Dina Gubetta racconta che tutto cominciò come un gesto di gratitudine per il professor Umberto Veronesi. Il suo “incontro” col cancro è davvero strano. Lei non l’ha avuto (per fortuna), ma una notte ebbe un terribile male allo stomaco mentre era sua ospite suor Vincenza, infermiera all’Istituto dei tumori di Milano. «Lei mi disse: vieni all’Istituto, ti faccio visitare da un bravissimo professore, Umberto Veronesi, che io non avevo mai sentito nominare». La visita ebbe luogo e il grande medico diagnosticò: «Calcoli. La opererò io». «Dopo, mi misero all’ottavo piano. Ma qui vidi che tutti erano malati di tumore. E i compagni di degenza mi dissero: “Anche tu lo sei, ti hanno detto dei calcoli per non spaventarti». Dina Bona Gubetta sprofondò nel buio. «Ero da poco vedova e con due figli piccoli: dovevo sapere la verità. E incalzai Veronesi in un colloquio privato: se avevo solo i calcoli, come mai mi ha operato lei?». Mi rispose: «Per fare un favore alla nostra amica suor Vincenza». La gratitudine nacque allora. «Che cosa posso fare per lei, professore? ». E il professore le chiese di raccogliere fondi per la lotta contro il cancro

Così la signora Gubetta decise di impegnarsi, persuasa che il contributo di tutti può fare la differenza par tanti malati e per le loro famiglie. Si inventò una formula innovativa di raccolta fondi, un pranzo a scopo di beneficenza cui partecipano ogni volta 80- 90 ospiti, e che è “arricchito” da una lotteria: «Vestiti di boutique, tv, quadri, uova, servizi firmati per la casa, e poi tanti cesti, molto ricchi, di diversi prodotti a seconda del commerciante che me li dà. Tutto poi va alla ricerca». Nel 2014 al pranzo partecipò anche Umberto Veronesi e le scrisse un biglietto che Dina Bona Gubetta ricorda con orgoglio e commozione: “grato nel saperti sempre al mio fianco”. 

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