Perché servirebbe «volontarizzare» i medici
La generosità rimane determinante per un medico. «Donando» una parte del proprio lavoro, si potrebbe garantire una migliore assistenza ai pazienti
Ha diretto il Dipartimento di oncologia dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano, poi è stato Direttore Generale dell’Istituto dei Tumori di Milano. Fondatore e presidente della Società Italiana di Psiconcologia e del Collegio Italiano dei Primari oncologi medici ospedalieri (CIPOMO). Presidente onorario dell’Associazione Progetto Oncologia Uman.A, da lui fondata, che attua progetti di aiuto ai malati oncologici e ai loro familiari
La generosità rimane determinante per un medico. «Donando» una parte del proprio lavoro, si potrebbe garantire una migliore assistenza ai pazienti
Quando una malattia lambisce un medico o i suoi familiari, l’uomo di scienza sperimenta il dramma dei suoi pazienti e non può non farne tesoro nella quotidianità del suo lavoro
Lui un medico, il compagno un antiquario. Si definivano "cugini". Siamo negli anni '70 e a quei tempi le coppie omosessuali non si dichiaravano in pubblico
In oncologia lavorare in team è una necessità. Ma se il paziente preferisce rivolgersi a un altro specialista, l'equipe non deve storcere il naso. È un suo diritto e non va mai disincentivato
Raccontare e farsi raccontare aiuta medici, infermieri, assistenti sociali e terapisti a diventare migliori
All'accanimento terapeutico, meglio prediligere la somministrazione di cure palliative. Nelle ultime fasi della vita, non sempre la risposta del tumore è il primo parametro che un oncologo deve considerare
Gli oncologi devono essere oculati nelle prescrizioni, ma “duri” nel dire che più di tanto non si può fare se non si abbassano i prezzi
E' davvero utile la superspecializzazione in aree diverse della medicina?
Quale malato sarebbe disposto a sottoporsi a un trattamento che non è stato prima provato nell’animale? Abbassiamo i toni del dibattito e ragioniamo
Nelle migliori università italiane oggi il corso di laurea in medicina è strutturato nella lingua "universale". Un'opportunità per competere a livello internazionale, purché non si perda di vista l'importanza dell'empatia nel contatto col paziente