Vaiolo
CHE COS’È IL VAIOLO?
Il vaiolo è una malattia infettiva altamente contagiosa causata dal Variola virus (un virus a DNA della famiglia Poxiviridae, genere Orthopoxvirus) di cui si distinguono due forme definite Variola maior e Variola minor. Nel 1980 è stata dichiarata eradicata, grazie alla vaccinazione.
COME SI TRASMETTE?
Entrambe le forme virali sono trasmesse tramite l’inalazione di secrezioni delle alte vie respiratorie che, contaminando l’alta via respiratoria replicano, raggiungendo linfonodi e organi linfatici tramite una prima gittata viremica, dove si moltiplicano e generano una seconda viremia che determina le manifestazioni cliniche caratteristiche del vaiolo localizzandosi a livello dei piccoli vasi sanguigni del derma.
QUALI SONO I SINTOMI DEL VAIOLO?
Dopo un periodo di incubazione di 7-19 giorni, nella forma classica di vaiolo si distingue una fase pre-esantematica caratterizzata da febbre alta, malessere, cefalea intensa e dolore lombare, nella metà dei casi accompagnati da vomito e, più raramente, diarrea. A questa segue dapprima una fase enantematica con vescicolo-ulcere a livello del palato e della lingua, poi seguita da una fase esantematica caratteristicamente ad andamento centrifugo che dal volto diffonde alle braccia, al tronco ed infine raggiunge gli arti inferiori passando per gli stadi di macule (giorni 0-2), papule (giorni 2-3), vescicole (giorni 4-5) e pustule (entro il giorno 7); entro il 14° giorno compaiono le croste che guarendo lasciano una depigmentazione residua. Esistono forme modificate (forma piana e forma emorragica) e forme fruste (variola sine eruptione), quest’ultima tipica dei vaccinati. Clinicamente le due forme maior e minor risultano distinguibili solo a seguito della valutazione dell’andamento dell’epidemia e sulla base della mortalità.
COME AVVIENE LA DIAGNOSI?
Le manifestazioni cliniche, la storia recente e il caratteristico rash sono elementi clinici che determinano un forte sospetto di vaiolo. Posto il sospetto clinico, una ricerca del materiale genetico del virus può essere eseguita su vari campioni (secreto di orofaringe, vescicole e ulcere) tramite PCR. Infine, il virus può essere coltivato tramite colture cellulari. La sierologia può indicare un’infezione da Orthopoxvirus ma non può essere utilizzata nella diagnosi di vaiolo.
COME SI PREVIENE: I VACCINI
Esistono due tipi di vaccino: il Vaccinia Ankara modificato (MVA) e vaccino anti-vaiolo ACAM2000. Il primo, commercializzato in Europa con il nome di Imvanex, è formato da un vaccinia virus altamente attenuato e non replicante, con un eccellente profilo di sicurezza (utilizzabile anche in pazienti immunocompromessi) e viene somministrato tramite iniezione sottocute a 0 e 4 settimane. Il secondo è un vaccino anti-vaiolo replicante che viene somministrato tramite scarificazione e garantisce elevati livelli protettivi a lungo termine.
LE CURE
Le misure terapeutiche sono prevalentemente di supporto, mantenendo un buono stato di idratazione, il bilancio elettrolitico e garantendo un monitoraggio di eventuali sovrainfezioni e complicanze. Due farmaci antivirali sono indicati nelle forme complicate di vaiolo, il tecovirimat (un farmaco antivirale diretto contro le proteine dell’envelope del vaiolo) e il brincidofovir (un analogo orale del cidofovir gravato da minore tossicità renale). Data l’eradicazione del vaiolo, i farmaci antivirali non hanno avuto ad oggi un impiego su larga scala.
LA STORIA DELL'ERADICAZIONE
Si ritiene che il vaiolo abbia causato milioni di vittime per almeno 3.000 anni. Contro il vaiolo fu sviluppato il primo vaccino efficace, grazie a Edward Jenner nel 1796. Nel 1967 l'Organizzazione Mondiale della Sanità avviò un esteso programma di vaccinazione globale. L'ultimo caso noto fu registrato in Somalia nel 1977 e la malattia fu dichiarata eradicata su scala mondiale nel 1980. In Italia la vaccinazione venne sospesa nel 1977 e abrogata nel 1981. Oggi nel mondo rimangono pochissimi stock del Variola virus, conservati in laboratori ad alta sicurezza
Si ringrazia per la consulenza Giuliano Rizzardini, MD Director of Infectious Diseases Department ASST-FBF-SACCO School of Clinical Medicine, Faculty of Health Science University of the Witwatersrand, Johannesburg
Altre fonti:
WHO, Smallpox
ISS, Vaiolo