Parliamone per capire

di Umberto Veronesi

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Umberto Veronesi (1925-2016), medico e ricercatore, ha dedicato la vita allo studio e alla cura dei tumori, in particolare alle terapie conservative per i tumori del seno. E' stato Ministro della Sanità e Senatore del Parlamento Italiano. Ha dato vita alla Fondazione che porta il suo nome. Profondamente persuaso che la scienza possa migliorare il mondo in cui viviamo, questo blog, che ha aggiornato per cinque anni con 200 post, ha ospitato il suo pensiero sulla società, la scienza e il nostro futuro.

Grazie a voi bravissime ragazze del Volley

Grazie a voi bravissime ragazze del Volley

Parte oggi un evento che molto ho voluto e a cui molto credo: la partnership scientifica tra la Fondazione Umberto Veronesi e la Lega Volley femminile, che vedrà gli scienziati della mia Fondazione consigliare le linee guida di un vivere sano e le atlete del volley trasmetterle sui campi di gioco dove per tutto l’anno si affronteranno.

Anche quello omosessuale è un amore puro

Anche quello omosessuale è un amore puro

Dal gesto estremo di Andrea, ragazzo «diverso», che si è tolto la vita a soli 15 anni una riflessione su omosessualità, amore e intolleranza

Perchè la pena di morte venga abolita, per sempre

Perchè la pena di morte venga abolita, per sempre

Come fondatore del movimento internazionale Science for Peace, sostengo fortemente la Giornata Mondiale per la vita contro la Pena di Morte. La scienza è contro ogni forma di violenza, soprattutto se istituzionalizzata: la guerra prima di tutto, ma anche la pena di morte, che noi consideriamo un omicidio di Stato, e dunque la legittimazione dell’assassinio, la massima violenza che si può infliggere a un uomo. Mi associo alla Comunità Papa Giovanni XXII nel ricordare che in Italia esiste, tuttavia, una forma mascherata di pena capitale: l’ergastolo ostativo (a vita). Science for Peace si è quindi schierata a favore dell’abolizione di questo tipo di pena, espressione di una giustizia vendicativa e non rieducativa, in piena contraddizione con l’articolo 27 della Costituzione italiana.

Le parole che dovremmo conoscere e non sappiamo dire

Le parole che dovremmo conoscere e non sappiamo dire

Suor Mariarita Falco, religiosa dell’ Istituto delle Figlie di N.S. della Misericordia, ha scritto un blog per il portale Huffington Post che ho trovato colme di cristiana comprensione e tolleranza per il quindicenne di Roma che schiacciato da ingiurie e insulti omofobi, si è ucciso. Parole che qui sottoscrivo, facendole mie.

Ergastolo: appello al Parlamento italiano

Ergastolo: appello al Parlamento italiano

Aboliamo l’ergastolo. La forza della  democrazia è non avere paura: sostituire all’ergastolo una pena giusta non è un atto di debolezza, ma di forza, perché afferma il principio che nessun uomo è estraneo alla società. L’ergastolo non risponde al bisogno di giustizia, ma a quello di vendetta, per soddisfare la reazione istintiva ed emotiva dei cittadini. Non risolve il problema reale, che è quello di vivere in un Paese civile, in cui la sicurezza individuale è tutelata da una giustizia equa. Una giustizia vendicativa e non rieducativa infatti non riduce la criminalità, è un insegnamento distorto per i cittadini che non porta a un miglioramento nei rapporti umani.

La mia ostinata speranza in un mondo migliore

La mia ostinata speranza in un mondo migliore

«Il meglio deve ancora venire». E’quello che giorno dopo giorno ho pensato per tutta la mia vita, e l’ho ritrovato con molta emozione nel discorso del presidente degli Stati Uniti Barack Obama. E considero una fortunata coincidenza che la sua rielezione sia avvenuta pochi giorni prima della Conferenza Mondiale per la Pace di “Science for Peace”, che si apre a Milano venerdì prossimo, e che s’ispira proprio ai concetti espressi da Obama: una pace costruita sulla promessa di libertà e dignità per ogni uomo.

Ai giovani dico: non siate pessimisti

Ai giovani dico: non siate pessimisti

Sono certo che fra qualche giorno quando a Milano aprirò i lavori della quarta Conferenza di Science for Peace, proverò la stessa commozione che mi coglie quando sono protagonista di un’azione che ritengo indispensabile e necessario compiere. Sia nel campo medico, o della ricerca scientifica o dell’impegno politico-civile. In questi casi, molti mi dicono: ma chi te lo fa fare? E io dico: lo faccio perché sento di doverlo fare.

Il lato oscuro della violenza contro le donne

Il lato oscuro della violenza contro le donne

Se analizziamo lo stillicidio quasi quotidiano di atti violenti contro la donna, che a me lascia, al di là dello sdegno, una profonda tristezza, vediamo che spesso alla base c’è il movente della gelosia.  

Se il paziente fa causa al medico

Se il paziente fa causa al medico

Nell’antica tradizione cinese, se l’ammalato moriva il medico non veniva pagato. Una consuetudine che tradiva un rapporto puramente commerciale tra paziente e medico, perché sottintendeva che se l’esito era la morte, con tutta evidenza il medico non si era impegnato abbastanza, o non aveva dimostrato la necessaria competenza. Nello stesso tempo, era anche un atto fideistico nella scienza medica: la medicina “doveva” guarire, perché lo “poteva”.

Coccolare i malati è un dovere

Coccolare i malati è un dovere

Adesso qualcuno ha deciso che è ora di smettere di viziare e coccolare i malati. L’esordio di questo nuovo corso c’è stato in provincia di Cremona, all’ospedale di Santa Maria di Rivolta d’Adda e all’Ospedale Maggiore di Crema: i pazienti dovranno comprarsi l’acqua minerale (40 centesimi la bottiglietta), a colazione non avranno più yogurt o marmellata, e per il pranzo e la cena dovranno farsi portare da casa olio, sale, aceto e parmigiano. La notizia è così inaspettata e curiosa che ha colpito l’attenzione anche del corrispondente da Roma del giornale francese Le Quotidien de Medecin.

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