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Bastano i test per valutare gli aspiranti medici?
Ha diretto il Dipartimento di oncologia dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano, poi è stato Direttore Generale dell’Istituto dei Tumori di Milano. Fondatore e presidente della Società Italiana di Psiconcologia e del Collegio Italiano dei Primari oncologi medici ospedalieri (CIPOMO). Presidente onorario dell’Associazione Progetto Oncologia Uman.A, da lui fondata, che attua progetti di aiuto ai malati oncologici e ai loro familiari
Bastano i test per valutare gli aspiranti medici?
Servono medici più disponibili, che mettano i bisogni del paziente al primo posto
Un medico di fronte alle scelte di un paziente che cambia strada. Fallimento o salutare bagno di umiltà?
Gli ultimi dati sui tumori infantili non documentano un aumentato rischio per i bambini che vivono in tutta la Campania. Ma la notizia, a differenza dei ripetuti allarmi del passato, non ha trovato sui media lo spazio che avrebbe meritato
Le cure sono pesanti, ma dopo può subentrare anche la fatica nel sopportare i controlli. Ecco i casi in cui i medici dovrebbero allentare la pressione sui pazienti: il beneficio psicologico può valere più di quello fisico
Come regolare gli aiuti dall'industria alle associazioni di pazienti? Con regole, etica e trasparenza
Una storia vera. Che spiega perchè esigere sempre una relazione scritta
Dove si ferma la "legge" dei protocolli di cura e inizia la responsabilità del medico?
Alle domande spasmodiche di un malato di tumore, occorre sempre fornire una risposta. Essere disponibili non vuol dire non essere autorevoli: l'esempio di Umberto Veronesi
I malati di tumore vogliono recuperare la piena sessualità al termine delle cure, ma di questo aspettano gli oncologi si preoccupano ancora troppo di rado. Perciò conviene quasi sempre affidarsi a uno psicologo o a un sessuologo