Che cos'è la leucemia? Tipi, sintomi, diagnosi, i nuovi farmaci ottenuti grazie alla ricerca
Quali sono le leucemie più diffuse? Quali i sintomi, le cure e le possibilità di guarire? Paolo Corradini risponde alle domande più comuni sui tumori del sangue
Risponde il professor Paolo Corradini, direttore SC Ematologia, Istituto Nazionale dei Tumori di Milano
Che cosa sono le leucemie?
Le leucemie si dividono in leucemie acute e leucemie croniche. Fra le due tipologie, le leucemie acute sono le forme più complesse da curare.
Quanti sono i casi di leucemia acuta?
Sono delle malattie abbastanza rare. Tutte insieme, quelle che colpiscono il versante mieloide (leucemia mieloide acuta) e il versante linfoide dei nostri globuli bianchi (leucemie linfoblastiche acute) più o meno rappresentano 4 o 5 nuovi casi per 100.000 abitanti, forse anche un po’ meno.
Quali sono i sintomi?
Sono delle malattie per le quali i sintomi più frequenti sono soprattutto legati al fatto che i nostri globuli bianchi non funzionano più - quelli normali - e abbiamo dei bassi valori di globuli rossi e di piastrine, perché le cellule leucemiche invadono il nostro midollo. Quindi ci si sente profondamente stanchi, di solito si ha la febbre alta, quindi la diagnosi spesso avviene transitando dal pronto soccorso per la febbre o anche per dei sanguinamenti mucosi, come il sangue dal naso o il sangue dalle gengive.
Come si arriva ad una diagnosi di leucemia?
Sono i sintomi che, in genere, portano ad una diagnosi, che non comporta procedure particolarmente complesse. Nel senso che fare la diagnosi può anche bastare il banale esame dell'emocromo, che è un esame del sangue, e poi approfondire con l'esame del midollo. Però diventa poi complicata la caratterizzazione, perché se diciamo “leucemia” sembra che parliamo di una malattia sola, mentre invece sono moltissime malattie diverse, classificabili in base alle lesioni genetiche che hanno.
Quali sono le probabilità di guarire da una leucemia?
Per alcune di queste malattie si passa da una possibilità di guarire del 90%, come la leucemia acuta promielocitica per esempio, a malattie invece come le leucemie secondarie alle mielodisplasie, dove la possibilità di guarire è molto più bassa: oscilla tra il 20 e 40 per cento a seconda che si ricorra ad un trapianto di midollo o meno.
Quali sono le terapie utili?
Sono malattie tanto diverse tra di loro, ecco perché è importante fare la diagnosi in un centro di ematologia che abbia accesso ad una diagnostica molecolare molto sofisticata. Grazie alla diagnostica molecolare, infatti, negli ultimi 7-8 anni sono nati molti farmaci nuovi che sono in grado di aumentare la percentuale di guarigione, perché la cosa importante è sapere che la leucemia è una malattia molto grave ma dalla quale si può guarire. Si può guarire anche senza ricorrere al trapianto di midollo (nelle leucemie ad alto rischio si deve per forza ricorrere al trapianto di midollo). Quindi è una la malattia da cui si può guarire e sono nati numerosi farmaci che colpiscono lesioni genetiche specifiche, che talora si possono usare da soli o associati alla chemioterapia, aumentando il numero delle cosiddette remissioni complete, cioè il controllo che si fa dopo il trattamento in cui si vede che il nostro midollo è tornato a funzionare normalmente, e quindi questa è diciamo così l'anticamera della guarigione.