Se i manichini sono anoressici
Una ricerca nelle vie dello shopping di due città inglesi rivela che tutti i manichini-donna sono sottopeso, solo otto su dieci fra quelli maschili. La pressione sociale verso la magrezza esiste, ma non è l'unica responsabile dell'anoressia
In un recente lavoro scientifico su modelli femminili, magrezza e anoressia, pubblicato sul Journal of Eating Disorders, due ricercatori hanno misurato le dimensioni dei manichini, quelli che indossavano i vestiti nelle vie dello shopping di due importanti città inglesi: Liverpool e Coventry.
La misura non era così precisa, perché per chissà quale strano motivo i negozianti hanno vietato di prendere le misure con il centimetro e hanno concesso solo una stima visiva globale. Ma i dati pubblicati sono comunque sufficienti ad avere una stima realistica. Risultato? La totalità dei manichini-donna è stato classificato come «sottopeso» o «molto sottopeso». Mentre soltanto l’otto per cento dei manichini-uomo è stato classificato come «sottopeso».
Mi è venuta in mente la teoria della cosiddetta «pressione sociale verso la magrezza», secondo cui tra le cause dei disturbi alimentari ci può essere una società che promuova modelli estetici di magrezza. Ma dal punto di vista scientifico, la relazione non è così chiara: il cento per cento delle ragazze è esposto a modelli di magrezza, ma solo il due per cento si ammala di anoressia o bulimia. Quindi? Continuiamo a pensare ai disturbi alimentari come a disturbi complessi, in cui convergono più aspetti, senza che ci sia mai un’unica causa.
Nel frattempo, non prendiamocela con i manichini magri e cerchiamo di avere grande rispetto per il corpo e la fisiologia femminile. Le donne non si ammalano di più degli uomini perché ci sono le modelle magre, ma perché sono molto più forti degli uomini nel resistere al digiuno.