Nutrire (bene) il cervello
Sempre più battuto il filone di studi sulla psichiatria nutrizionale: ci spiega come quello che mangiamo possa condizionare il nostro stato di salute mentale
Ho appena finito di leggere un’interessante revisione della letteratura scientifica sulla cosiddetta “psichiatria nutrizionale”, un neonato campo di studi che promette grandi cambiamenti nella cura del nostro benessere psichico. Vi riporto un paio di frasi di uno degli articoli citati, tratto da una rivista prestigiosa come Lancet Psychiatry: «Sebbene i fattori che determinano la salute mentale siano complessi, vi sono evidenze molto convincenti sul ruolo chiave della nutrizione nell’incidenza e nella prevalenza dei disturbi mentali. La dieta è tanto importante per la psichiatria quanto già lo sia per la cardiologia, l’endocrinologia o la gastroenterologia».
Quindi, se soffrite di ansia o depressione, fatevi comunque vedere da un medico esperto nel campo e, nel frattempo, provate qualche “pillola” di sana alimentazione per il cervello:
- Il meno possibile di farine raffinate, quindi di tutti i prodotti da forno a base di farina bianca
- Più pesci piccoli (molluschi con o senza guscio, sardine, alici, aringhe, ecc.)
- Più foglie e germogli verdi (cavoli e tutta la famiglia delle crucifere quando fa più freddo; biete, erbette, spinaci ed affini quando fa più caldo)
- Più frutta a guscio e semi oleaginosi (noci, nocciole, mandorle, pinoli, pistacchi; semi di girasole, semi di zucca, semi di sesamo)
- Più legumi (soprattutto i legumi piccoli, tipo lenticchie, ceci, fagioli rossi azuki, fagioli neri, ecc.)
Sulla carne gli autori sono meno radicali ma, fidatevi del mio parere, meno carne mangiate, meglio sta il vostro cervello e meglio sta il nostro pianeta.
Buon appetito e buona estate!
Stefano Erzegovesi
@erzegos