Morire di anoressia
A Torino una ragazzina di 11 anni si è tolta la vita. Questa malattia (che può uccidere) non è più una rarità neppure nella bambine
Risale a pochi giorni fa la notizia di una giovanissima ragazza (11 anni) affetta da anoressia, che si è tragicamente tolta la vita gettandosi dal balcone di casa. Al di là di qualsiasi giudizio (mai giudicare una persona di cui si conosce così poco), mi vengono in mente due pensieri più generali:
1)Di anoressia si muore, e si muore ancora troppo spesso: la percentuale di mortalità - secondo gli studi scientifici, tra il 5 ed il 10% della popolazione ammalata - è molto alta se si pensa che riguarda persone così giovani.
Circa metà delle persone muore letteralmente di fame, ovvero per le complicanze mediche collegate al digiuno ed ai comportamenti collegati (troppa attività fisica, vomito, uso di lassativi o diuretici). L’altra metà muore per suicidio: a volte perché il digiuno causa gravi sintomi depressivi, a volte perché sembra di non farcela più a rimanere tra i due fuochi del terrore di ingrassare e del terrore di morire.
2)Non possiamo più considerare l’anoressia come un problema delle adolescenti dai 15 anni in su: l’età d’esordio del disturbo si sta abbassando e non è più una rarità vedere bimbe di 10-12 anni che chiedono ossessivamente di “mettersi a dieta”.
Quindi: cari genitori, pediatri, insegnanti, istruttori di palestra, educatori, ecc., teniamo gli occhi aperti e seguiamo il suggerimento della mia paziente di “stammi vicino” di questo Blog (leggi qui): cerchiamo di capire, di non assecondare, e di non giudicare.