Radon
CHE COS’È IL RADON?
Il radon è un gas radioattivo naturale inerte, è inodore e incolore e per questa ragione la sua presenza non può essere identificata se non attraverso strumenti che ne misurano la radioattività. Deriva dai terreni e dalle rocce dove si forma in seguito ai processi di decadimento dell’uranio in essi contenuto.
DOVE SI TROVA?
La concentrazione del radon (misurata in Becquerel per metro cubo [Bq/m3]) è in genere bassa all’aperto, dal momento che il gas si disperde nell’aria, ma può raggiungere livelli elevati in ambienti chiusi, in particolare nei piani bassi delle abitazioni, quelli più vicini al terreno. Seppur in misura molto inferiore, anche l’acqua di sorgenti sotterranee o di pozzi e alcuni materiali da costruzione possono essere sorgenti di radon. Il radon rappresenta il 40% circa della dose media annua di radiazioni assorbite dall’uomo e l’esposizione dipende dall’area geografica in cui si vive: Lazio e Lombardia sono le regioni italiane dove la concentrazione del gas è più elevata.
I RISCHI PER LA SALUTE
Che cosa dice la ricerca sui rischi legati all'esposizione al radon? Uno dei 12 punti del Codice europeo contro il cancro pubblicato dagli esperti della IARC recita: “Accerta di non essere esposto a concentrazioni naturalmente elevate di radon presenti in casa. Fai in modo di ridurre i livelli elevati di radon”. Inoltre, la stessa IARC classifica il radon tra le 120 sostanze del Gruppo 1 (cancerogene certe per l’uomo). In effetti, i dat oggi disponibili mostrano un legame tra esposizione al radon e rischio di tumore del polmone, tanto che si stima che questa sia la seconda causa di cancro polmonare dopo il fumo e che il 3-14% dei tumori del polmone sia legata alla compresenza dei due fattori di rischio, il radon e il fumo. Fumatori ed ex fumatori infatti sono più a rischio: rispetto ai non fumatori, chi fuma ha un rischio di tumore causato dal radon di 25 volte più alto.
E il rischio di cancro polmonare aumenta del 16% per ogni aumento di 100 Bq/m3 della concentrazione media di radon sul lungo periodo. Come si legge nel sito dell’Istituto superiore di sanità (ISS), in Italia il 10% circa dei decessi annui per tumore del polmone – 3.200 casi – è attribuibile al radon (stime del 2010). I danni del radon non sono causati direttamente dal gas respirato (che viene in gran parte espirato prima di diventare pericoloso), ma da elementi non gassosi generati dal radon stesso, i quali si attaccano al particolato presente negli ambienti e riescono a raggiungere le cellule dei bronchi.