Lezione spagnola sulla sperimentazione
"Quando si contrappone il bene di un essere al bene di un altro essere, non esiste una risposta giusta". La storia di Pablo Echenique-Robba, scienziato disabile neo-eletto al Parlamento Europeo
Una delle tante storie che si possono raccontare dopo le ultime elezioni europee potrebbe essere quella di Pablo Echenique-Robba, neo-eletto al Parlamento Europeo con la lista Podemos ("Possiamo"), la rivelazione spagnola dell'ultima tornata elettorale (7,9% su scala nazionale) e definita, forse in maniera un po' troppo frettolosa, come una versione iberica del nostrano Movimento 5 Stelle. Non è questo il luogo più adatto per intavolare dibattiti politici: avevo detto che non lo avrei fatto e non lo farò, quindi mi limiterò a dire che, pur riconoscendo la validità di alcune posizioni che i parlamentari del M5S assumono, quando si tratta di sperimentazione animale, toppano rovinosamente. Hanno assunto una posizione ben chiara e definita, pur con qualche indecisione.
Alcuni eventi chiave, in questo senso, sono stati il polemico scontro sulla rivista "Le Scienze", l'intervento di Paola Taverna durante la discussione in Aula sulla legge europea (un peccato: la Taverna è una che in genere non dà fiato alla bocca per sentito dire dicendo cose scontate e, soprattutto, false) e infine, arriviamo al grande divulgatore Grillo che, senza troppi giri di parole, definisce la Sperimentazione Animale (SA) come inutile, citando a sproposito la solita e completamente decontestualizzata frase di Einstein. Podemos incarna molti aspetti del M5S, nel bene e nel male, soprattutto per quello che riguarda la necessità di rinnovamento politico, la stanchezza/rabbia nei confronti dei soprusi dei potenti. Un movimento che incarna la voce del popolo e che, come il M5S, per questa ragione scivola facilmente nel populismo. Non sorprende, quindi, che entrambi i movimenti siano contro la SA, dato che ultimamente si diffonde a macchia d'olio la moda dell'essere antispecisti (un ossimoro), anti-sperimentazione, vegetariani, vegani, fruttariani e chi più ne ha più ne metta. Per quanto mi riguarda, si tratta niente di più che di una moda. Lo dimostra il fatto che c'è chi è vegetariano da una vita e lo fa per convinzioni etiche o semplicemente non prova piacere nel mangiare carne, e ha tutto il mio rispetto perché rispetta chi non la pensa allo stesso modo, e poi ci sono quelli, arrivati da poco, che non mangiano carne "perché rende aggressivi" o "fa venire il cancro" e vengono immediatamente a montare banchi per le strade cercando di convincerti che studi fatti su cellule in qualche luogo sperduto del mondo che ha dato risultati probabilmente positivi in questo senso, siano la verità assoluta e quindi tutti quanti dovremmo smettere di mangiare carne.
In un vecchio post, ho già discusso sull'importanza di avere delle opinioni basate e informate per poter prendere una posizione, ma, nell'attesa che questa moda passi,dobbiamo purtroppo assistere al penoso spettacolo della nostra classe politica che, anche da chi non te l'aspetti, prende posizioni senza senso per puro populismo. E torniamo quindi al nostro Pablo Echenique-Robba. Dottore in fisica, lavora per il CSIC (equivale al nostro CNR), disabile, è affetto da SMA (atrofia muscolare spinale), si batterà, dice, per un maggiore riconoscimento dei diritti delle persone disabili. E nella sua intervista appoggia la sperimentazione animale, contrastando apertamente la linea programmatica del suo partito. Sorprendentemente, non è stato espulso per questo (una lezione di politica che un movimento nato 2 mesi fa dà a tutti i partiti e movimenti italiani) ma ha certamente lanciato un sasso nell'acqua, dato che ha aperto un dibattito inaspettato all'interno di Podemos. L'intervista la potete leggere qui, se masticate un po' di spagnolo: alla domanda "Lei è contrario alla sperimentazione animale", lui risponde molto elegantemente "Tutti i problemi morali sorgono quando si contrappone il bene di un essere al bene di un altro essere: non c'è soluzione, non esiste una risposta buona. [...] Nella vita bisogna prendere decisioni e non si può essere radicali assolutamente su tutto.". Capisco che, nel suo caso, qualcuno potrebbe dire che questa posizione può essere dovuta anche alla sua particolare condizione fisica, dato che situazioni estreme possono portare a prendere posizioni estreme, e i cartelloni esposti fuori dagli Spedali Civili di Brescia da parte dei genitori dei bambini potenzialmente curabili con le infusioni di Stamina sono un esempio chiaro di dove può arrivare la disperazione umana. Eppure io credo che qui ci troviamo di fronte a una situazione diversa: Echenique-Robba è uno scienziato-disabile, ha una doppia ragione per appoggiare la SA, sia personale, per far avanzare più in fretta la ricerca di una cura per la sua malattia, sia professionale, dato che comprende i meccanismi con cui si muove la scienza.
E qui si rischia la polemica facile: "Allora, dato che è scienziato, accetterà tutto ciò che proviene dal mondo della scienza senza porsi alcuna domanda al riguardo". Sbagliato. Non bisognerebbe mai confondere il procedere attraverso la scienza e il peccare di "scientismo", ossia accettare che la realtà sia composta unicamente fa fatti scientifici, considerando "rilevante da un punto di vista conoscitivo solo ed esclusivamente la scienza". La scienza, per nostra fortuna, non è dogmatica, non è una religione che accetta ciecamente qualsiasi cosa venga detta senza prendersi la briga di controllarla ripetutamente e interrogarsi continuamente. Nella biologia non esistono dogmi, anche se, va detto, ci hanno provato. Erano così convinti che il percorso DNA->RNA->proteina, o meglio "1 gene-> 1 mRNA-> 1 proteina", fosse a senso unico da chiamare questa scoperta "dogma centrale della biologia", un'espressione tanto forte nella forma quanto debole nel contenuto, visto che durò neanche 20 anni e poi furono scoperti i retrovirus, i quali passano allegramente da RNA a DNA come se nulla fosse, sconvolgendo il potente assioma.
Volete davvero spingere la ricerca verso un argomento piuttosto che un altro? Provate a fare una scoperta al riguardo e a pubblicarla col nome di "assioma" o "dogma" o qualsiasi altro vocabolo che inneggi all'immutabilità e vedrete che nel giro di pochi mesi, decine di gruppi di ricerca in tutto il mondo staranno lavorando come pazzi cercando di darvi torto. È il mondo crudele della scienza: non si può pubblicare nulla che non sia a prova di validazione ("ciò che hai fatto tu, corrisponde alla realtà") e ripetizione ("se tu l'hai fatto così nel tuo laboratorio, io devo poterlo ripetere nello stesso modo nel mio") e non ammette il concetto teologico del "prendi quello che ti diciamo per oro colato e smetti di farti domande".
Spesso, quando sento parlare i miei colleghi o altre persone con una posizione dichiaratamente pro-sperimentazione, mi accorgo di quanto siano convinti che tutta la comunità scientifica sia concorde nel ritenere indispensabile la sperimentazione animale. Non è così: quando gli attivisti anti-sperimentazione dicono che esistono scienziati che si schierano contro, hanno perfettamente ragione, anche se sono molti di meno rispetto ai numeri che loro ci forniscono. Alla luce di quanto detto finora, è logico e naturale che sia così, perché dimostra ancora una volta come la scienza non smetta di interrogarsi su se stessa. In molti casi, ciò che si scrive in questi articoli "contro" è veritiero, dimostrabile, ma semplicemente guarda il problema da un'angolazione errata, affibbiando alla SA colpe che non ha o limitazioni estrinseche; in altri casi, a mio avviso, si traggono conclusioni abbastanza sballate. Però non è questo il punto. Il punto è che non è vero che gli scienziati sono un'armata unita e compatta a favore della sperimentazione animale, mentre mi piace immaginarli come un corpo in continuo movimento, che non smette mai di chiedersi cosa stia facendo e se ciò che sta facendo abbia un senso.
Giusto per farvi un'idea, vi riporto un paio di esempi di "autocritica" della scienza riguardo l'argomento "sperimentazione animale": nel prossimo post faremo un'analisi approfondita di entrambi.
http://www.bmj.com/content/348/bmj.g3387/rr/701004
http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0024059
Francesco Mannara