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Una delle più belle notizie

Per me è una delle più belle notizie con cui cominciare il prossimo anno. L’anestesia epidurale, con la quale una partoriente vede alleviati i dolori del parto, deve essere disponibile in tutti gli ospedali pubblici, e sarà quindi gratuita

Una delle più belle notizie

Per me è una delle più belle notizie con cui cominciare il prossimo anno. L’anestesia epidurale, con la quale una partoriente vede alleviati i dolori del parto, deve essere disponibile in tutti gli ospedali pubblici, e sarà quindi gratuita. Lo ha stabilito il governo Monti in un ultimo atto legislativo.

Si tratta di una svolta cepocale, perché finora erano pochi gli ospedali che la garantivano. Ed erano molte le remore che ne impedivano il ricorso: credenze religiose, («Tu donna partorirai con dolore»), ignoranza, paure immotivate, spesso impreparazione medica e per questo l’Italia con un misero 3-4% di casi di donne che ricorrevano all’epidurale (a fronte del 60 per cento degli Stati Uniti e del 30-40 per cento di Inghilterra, Germania e Francia) mostrava un’arretratezza culturale e assistenziale. Mostra soprattutto una noncuranza verso il dolore, una cultura (anche medica) che non è progredita, anzi è rimasta ancorata all’idea che il dolore del parto sia un tributo naturale che la donna deve pagare alla maternità, e che pur senza dichiararlo considera spesso capricciose le donne che chiedono di non soffrire.

Come medico ho sempre ritenuto un imperativo categorico combattere il dolore, qualunque dolore, perché è un diritto fondamentale di ogni essere vivente quello di non soffrire, e ho sempre ritenuto fermamente che sia un dovere etico quello di utilizzare tutti i mezzi che la scienza ci mette a disposizione contro la sofferenza. Il dolore del travaglio da parto è ritenuto come uno dei dolori d’intensità più elevata per l’organismo umano, ma è un dolore inutile perché si può evitare, appunto con l’anestesia epidurale.

Il dolore non ha senso, e non può in nessun caso costituire un valore. Il progetto degli «ospedali senza dolore», avviato quando ero ministro della Salute, s’ispira proprio a questo principio e negli ospedali c’è anche il reparto di ostetricia che da oggi diventa o meglio torna un luogo dove la partoriente, nel momento più importante e fondamentale della sua vita, può tornare a vivere serenamente il sogno più intimo di ogni donna. Quello della maternità.



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