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Strage di Ustica: Science for Peace chiede una Commissione d’inchiesta

Erano circa le nove di sera di 33 anni fa. L’aereo del volo civile Bologna- Palermo stava sorvolando il Tirreno. Forse i tredici bambini a bordo già dormivano. Possiamo soltanto immaginarci quell’attimo di terrore che annullò 81 persone. E’ stato un missile, ha sentenziato adesso la Cassazione. E i giornali hanno scritto: «E’ stato un missile». Ma un missile lanciato da chi? E perché? Intorno all’aereo della tragedia c’era un «intenso traffico militare», quella sera. Le ricostruzioni fatte nel lungo e inutile processo si leggono con angoscia. Menzogne, depistaggi, sparizioni di documentazioni radar, e negli anni successivi uno stillicidio di suicidi inspiegabili da parte di chi forse aveva visto o capito.

Strage di Ustica: Science for Peace chiede una Commissione d’inchiesta

Erano circa le nove di sera di 33 anni fa. L’aereo del volo civile Bologna- Palermo stava sorvolando il Tirreno. Forse i tredici bambini a bordo già dormivano. Possiamo soltanto immaginarci quell’attimo di terrore che annullò 81 persone. E’ stato un missile, ha sentenziato adesso la Cassazione. E i giornali hanno scritto: «E’ stato un missile». Ma un missile lanciato da chi? E perché? Intorno all’aereo della tragedia c’era un «intenso traffico militare», quella sera. Le ricostruzioni fatte nel lungo e inutile processo si leggono con angoscia. Menzogne, depistaggi, sparizioni di documentazioni radar, e negli anni successivi uno stillicidio di suicidi inspiegabili da parte di chi forse aveva visto o capito.

Nel cielo sopra il Tirreno c’era un carosello di aerei militari, quella sera: libici, francesi, americani. Che cosa facevano? Perché erano lì, in tempo di pace? Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che è una persona seria e non un amante di thrilling del mistero, tre anni fa parlando della strage di Ustica ha fatto riferimento «forse a intrighi internazionali…opacità da parte di corpi dello Stato». Non fu un attentato, non c’era una bomba a bordo, come si è sostenuto per anni. No, era la guerra, lo spettro orribile che le democrazie europee pensano di avere esorcizzato, e che quella sera è tornato. Mentre i bambini stavano per dormire.

Nessuno di noi lo sapeva, ma quella sera di giugno c’è stata «una guerra di fatto, non dichiarata», come si è detto nel processo. Chi la stava facendo, e perché? In un Paese che nonostante tutti gli appelli acquista i costosissimi aerei da caccia F-35, e che continua ad ospitare i droni americani che decollano per l’Africa e per il Medio Oriente dalla base aeronavale di Sigonella, sono domande non solo doverose, ma irrinunciabili. La sentenza della Cassazione sulla strage di Ustica permetterà il risarcimento alle famiglie, ma non risarcisce la pace violata. Dobbiamo perciò chiedere con fermezza che il Parlamento Europeo nomini una commissione d’inchiesta. Il movimento per la pace che è all’opera con Science for Peace ne fa un suo impegno.

Umberto Veronesi



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