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Perché sono felice di pagare le tasse

Da medico ho letto con gioia che finalmente il presidente americano ha visto approvata la riforma sanitaria che sancisce il principio fondamentale del diritto alle cure, finora costantemente respinto, e che garantisce a oltre 32 milioni di persone una dignitosa assistenza sanitaria.

Perché sono felice di pagare le tasse

Da medico ho letto con gioia che finalmente il presidente americano ha visto approvata la riforma sanitaria che sancisce il principio fondamentale del diritto alle cure, finora costantemente respinto, e che garantisce a oltre 32 milioni di persone una dignitosa assistenza sanitaria.

E’ un buon risultato, ma è ancora lontano dal disegnare un servizio sanitario nazionale come lo conosce l’Italia. E mi viene da riflettere quanto siamo stati illuminati e coraggiosi il 23 dicembre 1978, quando approvammo la legge 833 che cancellò le Mutue (coprivano solo chi aveva un lavoro, dipendente o autonomo) e istituì un Servizio sanitario nazionale che garantisce i medici e le cure a tutti i cittadini, (anche stranieri!) attuando così pienamente, con questo principio universalistico, il diritto alla salute stabilito dall’articolo 31 della Costituzione della Repubblica.

Quando la legge fu approvata e varata, io ne fui veramente entusiasta, perché rappresentava un momento alto della nostra democrazia. E’ da 34 anni che ogni italiano ha l’accesso gratuito ai medici di famiglia, al pediatra (unico Paese che prevede per i bambini fino ai 12 anni lo specialista) agli ambulatori  territoriali e agli ospedali, e che fornisce i farmaci necessari alle cure, gratuitamente o con un piccolo contributo. 

Ma questa organizzazione  è possibile grazie al prelievo fiscale che ogni cittadino onesto è chiamato a dare. Viene, cioè, sostenuto  dalle tasse che paghiamo. Ecco perché ogni anno pago volentieri le mie tasse, e pagandole penso che la mia quota possa servire  a dotare un ospedale di un nuovo letto, o di un nuovo ambulatorio, o garantire l’assistenza domiciliare a un disabile. E allargando l’orizzonte della solidarietà penso che con le nostre tasse ogni anno si può aprire un nuovo asilo nido, una palestra, una scuola. Ecco perché pago volentieri le tasse.

Umberto Veronesi



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