Lasciamo in pace Monna Lisa
Sarei pazzo a mettermi a parlare della Gioconda, perché sull’immortale quadro di Leonardo sono state scritte intere biblioteche. Però non posso farne a meno quando leggo una piccola notizia: l’Università di Bologna sta cercando il corpo di Monna Lisa, e procederà con analisi al Carbonio 14 su otto scheletri trovati durante gli scavi al convento di Sant’Orsola a Firenze. Tre di questi scheletri sono stati giudicati “compatibili” con l’età che aveva Lisa Gherardini al momento della morte, avvenuta a 62 anni circa nel 1542.
Sarei pazzo a mettermi a parlare della Gioconda, perché sull’immortale quadro di Leonardo sono state scritte intere biblioteche. Però non posso farne a meno quando leggo una piccola notizia: l’Università di Bologna sta cercando il corpo di Monna Lisa, e procederà con analisi al Carbonio 14 su otto scheletri trovati durante gli scavi al convento di Sant’Orsola a Firenze. Tre di questi scheletri sono stati giudicati “compatibili” con l’età che aveva Lisa Gherardini al momento della morte, avvenuta a 62 anni circa nel 1542.
Chiamatemi romantico, ma la cosa non mi va giù. Primo, perché non accetto che la Gioconda abbia avuto cinquant’anni e sessant’anni. Per me, come credo per milioni di persone, quel volto luminoso e quel sorriso enigmatico sono colti in un attimo di “fermo immagine” in quel tempo senza tempo che è l’arte, e che rigorosamente non avrà un futuro perché non appartiene al mondo reale. Secondo, perché penso che l’Università Alma Mater di Bologna abbia del buon tempo.
Che senso ha, scusatemi, trovare e identificare in uno scheletro le spoglie mortali della donna che secondo il Vasari fece da modello a Leonardo? Non si tratta di dinosauri o di primi individui di Homo Sapiens, per cui, ai fini della storia del nostro pianeta, può essere importante un’analisi con il Carbonio 14. Ritrovare le ossa di Monna Lisa, e senza peraltro nessuna certezza che lo siano, mi sembra soltanto uno sfizio, come dicono a Napoli. Non ha il benché minimo valore culturale, e non aggiunge proprio niente alla ridda di ipotesi (perfino che fosse un uomo) fatte nei secoli su questa persona. Non solo fa svanire il miracolo d’arte, ma rischia di accomunare il mondo laico a quel discutibile capitolo della religiosità che è il culto delle tombe e delle reliquie dei santi.
Dice il Vangelo: “Da mihi animas, coetera tolle” (cioè: dammi le anime, e lascia le altre cose) e mai la religione si è trovata in tanta contraddizione con questo precetto come quando organizza riti fastosi per attirare i fedeli al culto delle reliquie. Mi chiedo: perché far conto dei resti mortali degli individui, e non delle idee e degli esempi che hanno lasciato? Ci è cascato pure il materialismo storico, e le lunghe code al mausoleo di Lenin ne sono state un esempio eclatante.
E allora: non interrompiamo il muto dialogo degli occhi della Gioconda con gli occhi di Leonardo. Lasciamo in pace Monna Lisa. Il mistero ha ali di farfalla. Se le tocchiamo, non vola più.
Umberto Veronesi