Ascoltiamo i nostri figli, “inesperti” ma saggi
Vegetariani. Molti militanti e molti eletti del Movimento 5 Stelle sono vegetariani. Può sembrare un particolare irrilevante o una semplice curiosità, ma non lo è, perché la scelta di non mangiare carne è in questo caso parte integrante di un nuovo modo di pensare, di un nuovo modo di vedere il mondo. Ho sempre stimato e apprezzato Grillo, anche quando sono stato oggetto di suoi attacchi, e gliel’ho scritto ben prima del travolgente successo elettorale di questi giorni: esattamente nel 2007, quando ancora non esisteva il suo Movimento e non c’era ancora stata la rivolta contro i partiti. Mi fa simpatia la scelta vegetariana di molti 5Stelle, e non solo perché anch’io sono vegetariano, come tutti sanno. Non è semplicemente il riscontro di un’affinità, ma la condivisione di un pensiero etico e politico rispetto al posto che gli esseri umani occupano nel mondo.
Vegetariani. Molti militanti e molti eletti del Movimento 5 Stelle sono vegetariani. Può sembrare un particolare irrilevante o una semplice curiosità, ma non lo è, perché la scelta di non mangiare carne è in questo caso parte integrante di un nuovo modo di pensare, di un nuovo modo di vedere il mondo. Ho sempre stimato e apprezzato Grillo, anche quando sono stato oggetto di suoi attacchi, e gliel’ho scritto ben prima del travolgente successo elettorale di questi giorni: esattamente nel 2007, quando ancora non esisteva il suo Movimento e non c’era ancora stata la rivolta contro i partiti. Mi fa simpatia la scelta vegetariana di molti 5Stelle, e non solo perché anch’io sono vegetariano, come tutti sanno. Non è semplicemente il riscontro di un’affinità, ma la condivisione di un pensiero etico e politico rispetto al posto che gli esseri umani occupano nel mondo.
Chi ha detto che l’uomo è il re del creato? E che gli è data potestà su tutti gli altri esservi viventi? Noi li chiamiamo «animali», ma non gli riconosciamo l’anima, qualunque cosa essa sia o si creda che sia. La scelta etica di non mangiare carne ribalta questa visione di supremazia dell’uomo sugli altri animali, ed è sempre di più consona al pensiero delle nuove generazioni, che ci stanno esprimendo da anni (senza che il mondo adulto l’abbia preso in considerazione) un nuovo sentimento di rispetto e di amore per tutto ciò che vive sul nostro pianeta, e il sogno che la terra – senza tornare a utopistiche e mai esistite Età dell’Oro – possa diventare la casa di tutti, uomini e animali.
Non dobbiamo più liquidare con un sorriso e un’alzata di spalle l’emozione che esplode in rete quando c’è una vera e propria mobilitazione per salvare gli agnellini pasquali avviati alla macellazione, o quando un’opinione pubblica prevalentemente di giovani commenta con indignazione l’abbattimento di un lupo o di un orso. Gli animali non hanno l’anima? Riconosciamogli almeno la capacità di esseri «senzienti». Esseri vivi e palpitanti, che sentono il disagio, il dolore, la paura, l’angoscia. Non facciamoli nascere per farne delle «cose», sottomesse all’inaudita violenza con cui noi trattiamo ciò che secondo noi origina dal nulla e torna nel nulla, e che perciò ci sentiamo autorizzati, senza alcun rimorso, a manipolare e a distruggere a nostro piacimento.
Ma c’è dell’altro, e credo che anche questo aspetto abbia spinto molti 5Stelle alla scelta vegetariana. Si tratta di vedere il modello di sviluppo del pianeta, e le possibilità di sopravvivenza per tutti. Voglio ricordare qui che nel 1800 la popolazione mondiale era di 900 milioni di individui, poi c’è stata una crescita accelerata, e ora siamo a circa 7 miliardi. E’ arrivato il momento – oggi, non domani – di fare una scelta tra il nutrire gli uomini e nutrire gli animali per consumarne la carne. Tecnicamente sarebbe possibile nutrire tutta l’umanità se si fa la scelta vegetariana. Volete un dato convincente? Un chilo di carne sulla nostra tavola ha richiesto 20mila litri di acqua, proprio quel cosiddetto «oro azzurro» che oggi noi impieghiamo e sprechiamo con la massima tranquillità e indifferenza, e che domani potrebbe addirittura venir razionato su scala mondiale. Le implicazioni della scelta vegetariana appartengono quindi di diritto a una visione politica della società. Pensiamoci. E ascoltiamo i nostri figli. Sicuramente «inesperti», come troppi dicono con ironia, ma sicuramente saggi.
Umberto Veronesi