Anche contro il fumo sono contro ogni proibizionismo
Tra pochi anni in Australia aumenterà il gap generazionale tra i giovani e gli altri. Perché chi verrà visto con la sigaretta o con la pipa tra le labbra sarà immediatamente riconoscibile come “nato prima dell’anno 2000”. E’ quello che succederà se passerà una legge presentata in questi giorni al Parlamento australiano, secondo la quale tutti i cittadini nati dopo il 2000 non potranno fumare. La proposta è arrivata dalla Tasmania e ha trovato terreno fertile in un Paese che si è impegnato a fondo contro il fumo, al punto che i pacchetti di sigarette in commercio sono tutti uguali, senza più marchio né colori né disegni, e portano soltanto l’avvertimento sui pericoli del fumo. Con tutta evidenza, l’Australia persegue una palingenesi, vuole arrivare a un Paese completamente libero dal fumo. Poteva imporre un divieto totale, ma ha dribblato abilmente i problemi che si sarebbero presentati. E’ prevedibile infatti che nessuno protesterà, perché chi ha già l’età per essere fumatore continuerà a fumare indisturbato, e tutti gli altri sono ragazzini.
Tra pochi anni in Australia aumenterà il gap generazionale tra i giovani e gli altri. Perché chi verrà visto con la sigaretta o con la pipa tra le labbra sarà immediatamente riconoscibile come “nato prima dell’anno 2000”. E’ quello che succederà se passerà una legge presentata in questi giorni al Parlamento australiano, secondo la quale tutti i cittadini nati dopo il 2000 non potranno fumare. La proposta è arrivata dalla Tasmania e ha trovato terreno fertile in un Paese che si è impegnato a fondo contro il fumo, al punto che i pacchetti di sigarette in commercio sono tutti uguali, senza più marchio né colori né disegni, e portano soltanto l’avvertimento sui pericoli del fumo. Con tutta evidenza, l’Australia persegue una palingenesi, vuole arrivare a un Paese completamente libero dal fumo. Poteva imporre un divieto totale, ma ha dribblato abilmente i problemi che si sarebbero presentati. E’ prevedibile infatti che nessuno protesterà, perché chi ha già l’età per essere fumatore continuerà a fumare indisturbato, e tutti gli altri sono ragazzini.
E’ un “proibizionismo generazionale” che appare un po’ bizzarro, ma che merita qualche riflessione. Come tutti sanno, da ministro della Sanità portai avanti una decisa battaglia per il divieto di fumo nei luoghi pubblici, partendo dal principio che i fumatori non hanno il diritto di nuocere agli altri. Perché il fumo fa male, da decenni ne abbiamo raggiunto la certezza scientifica. Tuttavia, io sono contro tutti i proibizionismi, e mi sembra che nella proposta di legge australiana si profili uno Stato “tutore”, che non riconosce al cittadino il libero arbitrio, ma che sia pure a fin di bene entra pesantemente nella sfera delle libertà individuali, che comprendono anche la libertà di comportamenti a rischio, se il rischio riguarda solo l’individuo.
Nel campo della salute, mi sembra che compito dello Stato non sia quello di proibire alcunché, ma d’informare e sensibilizzare. Poi sta all’individuo decidere. Altrimenti potremmo trovarci a vivere in un mondo che in nome della salute ci riempirà di divieti “per il nostro bene”.
Umberto Veronesi