Una metafora della malattia per parlare ai piccoli
"Da quando è arrivato Lallo" è un albo illustrato per giovani lettori che affronta il difficile tema dei tumori. Lo scopo è aiutare a guarire anche le emozioni
Affrontare un tumore è un tornado che sconvolge l’esistenza di chiunque, a maggior ragione di un bambino. La letteratura da sempre è lo strumento per attraversare emozioni anche devastanti, come la rabbia, la paura e l’impotenza di chi si trova ad affrontare un tumore, attraverso il potere catartico della narrazione e della metafora e la bellezza delle illustrazioni. In Italia c’è ancora una sorta di tabù ad affrontare il tema della malattia oncologica nei libri per i bambini. "Da quando è arrivato Lallo" è un bellissimo albo illustrato della casa editrice Kite che va in controtendenza.
Il libro è un dialogo tra i due protagonisti, Piccolo Lupo e Lallo, un “ospite indesiderato” nel corpo di Piccolo Lupo “un miliardo di volte più piccolo […], così piccolo che mi è difficile immaginarti”. Piccolo Lupo si chiede se i medici, almeno loro, sanno dove Lallo va a nascondersi. Piccolo Lupo ha paura delle punture, ma poi pensa che per Lallo devono essere come un razzo spaziale; non vuole prendere la medicina amara, ma poi si ricorda che è dove Lallo si deve tuffare; nasconde il braccio quando arriva l’infermiera col sacchetto pieno di liquido rosso, ma poi si ricorda che lì dentro ci sono guerrieri che vanno a cercare Lallo, per farlo andare via.
Un viaggio attraverso la malattia oncologia, il percorso di cura in ospedale fino alla guarigione. L’ospedale è solo accennato e suggerito dal testo delicato e dai particolari delle illustrazioni: un letto con le ruote, la sacca per le trasfusioni dei globuli rossi, il dottore che fa la visita, ma tutta la narrazione è focalizzata sulle emozioni di Piccolo Lupo, che il lettore vive con lui. L’espediente dell’utilizzo di animali umanizzati permette infatti a chi legge, adulto, bambino o piccolo paziente, di entrare subito in sintonia col protagonista ma di vivere la storia con la giusta distanza di immedesimazione.
Piccolo Lupo in tutto il libro si chiede: Lallo, perché non te ne vuoi andare? Una domanda che non indugia sul perché Lallo, cioè la malattia, è arrivato, domanda a cui nessuno, nemmeno i medici, può a dare una risposta, ma che si concentra sul percorso di cura. E la risposta che Piccolo Lupo da a se stesso e ai lettori è inaspettata e sorprendente: “Lallo, non te ne vuoi andare perché hai paura di rimanere solo”. Ecco quindi che Lallo non diventa solo il simbolo della malattia, ma lo spunto per una riflessione più profonda sul senso della vita, sul coraggio di affrontare le sfide più difficili e sull’importanza delle relazioni, in opposizione alla solitudine. Lallo diventa la necessità di dare una identità all’incomprensibile, nemico e compagno al tempo stesso.
La tavola finale è un tripudio di colori e palloncini, perché finalmente Piccolo Lupo può dire “Addio Lallo”. Lallo finalmente se ne è andato, la malattia è sconfitta.
Da quando è arrivato Lallo è un albo magistralmente illustrato e scritto da Eva Montanari, illustratrice riminese classe 1977, e pubblicato da una piccola casa editrice indipendente specializzata in albi illustrati, Kite edizioni. Un libro non recentissimo, pubblicato nel 2009, ma più che mai attuale, consigliato per grandi e bambini.
Eva Montanari
DA QUANDO È ARRIVATO LALLO
Kite edizioni, 16 euro. Dai 5 anni
Chiara Segré
@ChiaraSegre