Sette minuti per superare il dramma del distacco
Un romanzo coraggioso, profondo e ricco di sentimenti che affronta il dramma del distacco da una persona cara per una malattia incurabile e insegna la cosa più difficile: accettare la verità per andare avanti
Ci sono libri che non sono solo storie. Alcuni sono vere e proprie medicine, che aiutano a curare e a superare qualunque dolore, anche il più terribile: anche quello di un ragazzo che deve affrontare la malattia terminale della madre. Il protagonista del romanzo "Sette minuti dopo la mezzanotte" (A Monster call, la chiamata del mostro, nella versione originale) è l’adolescente Conor, alle prese con una sfida devastante: il tumore della madre. Conor riceve la visita di un mostro, che porterà a Conor tre racconti. Le narrazioni diventano la personificazione dei sentimenti repressi di Conor: la rabbia, il dolore, e la voglia disperata di essere considerato normale, mentre gli insegnanti e l’amica del cuore lo guardano con pietà e il suo comportamento lo espone al bullismo da parte di compagni poco sensibili.
Il libro è consigliato ai ragazzi dai 12 anni in su, ma è una di quelle storie che chiunque, ragazzo o adulto, dovrebbe leggere. Un libro oscuro e luminoso allo stesso tempo: oscuro per la drammaticità della storia, esaltata anche da illustrazioni realizzate esclusivamente con la china nera, e luminoso perché alla fine il protagonista, e con lui il lettore, dopo aver sperimentato tutte le fasi del lutto, dal rifiuto della realtà alla rabbuia, dalla disperazione più profonda all’accettazione dell’inevitabile, capisce che sarà in grado di continuare a vivere, nonostante tutto. Alla fine di ogni galleria, anche la più buia, c’è sempre la luce, ed è esattamente la sensazione che il lettore prova una volta chiuso il libro.
La lettura è un vero e proprio percorso “terapeutico” e “taumaturgico”: il mostro di Conor lo aiuta, e aiuta il lettore, ad affrontare il vero nemico che davvero ci terrorizza; accettare la verità più dolorosa di tutte, quella che fa vergognare e sentire in colpa e che allo stesso tempo non vorremmo mai accadesse: il desiderio che tutto finisca al più presto. Per smettere di doverci pensare. Così parla il mostro a Conor nelle ultime, drammatiche pagine: “Tu volevi che lei andasse nello stesso momento in cui desideravi che io la salvassi. La mente crede a bugie confortanti, mentre conosce le dolorose verità che rendono necessarie quelle bugie. E la tua mente ti punisce per il fatto che credi contemporaneamente a entrambe le cose”. Un libro che scava nel più umano e naturale dei desideri umani; la fine del proprio, personale dolore davanti all’impotenza e all’inevitabilità della malattia incurabile di una persona cara; un libro però che dona la chiave per superare il lutto e continuare a vivere.
"Sette minuti dopo la mezzanotte" è stato scritto da Patrick Ness su soggetto di Siobhan Dowd, scrittrice scomparsa prematuramente nel 2007 a causa di un tumore al seno.
Patrick Ness con Siobhan Dowd
SETTE MINUTI DOPO LA MEZZANOTTE
Mondadori, 223 pagine, 16 euro. Dai 12 anni
Chiara Segré
@ChiaraSegre