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Bruno Pincherle: storia e storie di un pediatra nell'Italia del Novecento

La biografia del pediatra Bruno Pincherle fa conoscere a grandi e piccini una figura poco nota ma di grande importanza nella storia della medicina e della salute pubblica nel nostro Paese

Bruno Pincherle: storia e storie di un pediatra nell'Italia del Novecento

di Chiara Segrè

L'Italia è una nazione che vanta una tradizione di eccellenza nell'ambito della medicina e della salute, ma molto spesso tendiamo a dimenticarlo. Accanto ai grandi nomi noti ai più, come Umberto Veronesi o Rita Levi Montalcini, esistono molti altri protagonisti, spesso ignoti, ma che con il loro lavoro hanno contribuito a portare grandi innovazioni in ambito sanitario. Uno di questi fu il pediatra Bruno Pincherle che ha lavorato a Trieste per buona parte del Novecento, attraversando due guerre e grandi cambiamenti sociali e culturali, contribuendo egli stesso a molti di essi.

Editoriale Scienza, storica casa editrice dedicata alla divulgazione scientifica per ragazzi nata proprio nel capoluogo friulano, ha dedicato un libro alla sua vita, scritto da Federica Scrimin: Un dottore tutto matto, sulla testa un gatto.

La figura di che emerge dalle pagine è quella di un pediatra moderno nel senso più nobile del termine: attento, scrupoloso e aderente al metodo scientifico, ma estremamente umano. Un pediatra con un conto aperto a sue spese presso una macelleria perché consapevole che molte delle malattie dei suoi piccoli pazienti derivavano da alimentazione insufficiente (fino al secondo dopoguerra anche nel ricco nord-est molti pativano la fame). Un pediatra che oltre alle cure "somministrava" sempre una mentina, un disegno o una filastrocca eseguite di suo pugno. Un uomo di cultura, grande amico del poeta Umberto Saba, e impegnato politicamente come consigliere comunale, dopo aver passato momenti difficili negli anni del regime per via della sua ascendenza ebraica. Fu lui a convincere l'amministrazione comunale dell'importanza degli antibiotici, e Trieste fu la prima città italiana dove questi venivano somministrati gratuitamente in ospedale.

Inserite perfettamente nel tessuto narrativo vengono anche raccontate, per voce dello stesso Pincherle, alcune delle scoperte fondamentali della medicina, come la prassi di lavarsi le mani per evitare contaminazioni microbiche introdotta dall'ungherese Semmlweiss, o la scoperta del primo vaccino contro il vaiolo da parte di Edward Jenner.

La Scrimin costruisce un vero e proprio libro storico ma piacevole come un romanzo. Il rigore dei contenuti è garantito dallo studio di documenti originali, alcuni dei quali riportati in appendice e testimonianze di ex pazienti.

Una lettura adatta sicuramente ai lettori bambini così come ai più grandi, che fa conoscere una figura di eccellenza della cultura e della medicina del nostro paese.

Federica Scrimin
Un dottore tutto matto, sulla testa un gatto
Editoriale Scienza, 109 pagine, 12 euro



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