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Bioetica: di cosa parleremo nei prossimi anni?

Politica e società devono indicare le strategie con cui affrontare le prossime sfide della bioetica

Bioetica: di cosa parleremo nei prossimi anni?

Ogni innovazione porta con sé delle domande etiche. Per esempio, la recente scoperta di nuove tecniche che consentono di modificare il genoma (come Crispr) solleva interrogativi urgenti sui limiti all’utilizzo di tali tecniche, soprattutto nelle loro applicazioni nell’uomo.

 

Spesso le domande che l’innovazione tecnico-scientifica pone, però, non ammettono una risposta facile. Questo può avvenire per diverse ragioni. Primo, perché i problemi che si affrontano sono in parte nuovi e, quindi, richiedono l’elaborazione di nuovi strumenti concettuali o legislativi. Secondo, perché le domande etiche non sempre hanno una risposta univoca. A fronte dello stesso quesito («È giusto modificare il genoma di embrioni umani?»), infatti, è legittimo avere opinioni discordanti. Il problema è che, almeno nelle società democratiche e liberali, riuscire a raggiungere delle politiche più o meno condivise è un processo lungo e faticoso. Soprattutto in uno scenario sempre più globale.

 

Ecco perché è importante identificare e discutere con anticipo l’impatto di quelle innovazioni che, in modo più o meno visibile, sono destinate a cambiare le nostre vite nel prossimo futuro. Su questo tema il Nuffield Council of Bioethics - una prestigiosa istituzione no-profit inglese - ha recentemente pubblicato una mappa grafica di tutte le grandi questioni che si prospettano all’orizzonte per la bioetica. Questa mappa divide le innovazioni in sette categorie - riproduzione umana, modificare gli esseri umani, inizio e fine della vita, salute e società, cibo, agricoltura e ambiente, crimine e sicurezza, etica della ricerca - e le ordina poi a seconda di quanto sono distanti nel tempo. Alcuni temi sono in un certo senso classici (aborto e fine vita), mentre altri sono per ora al limite della fantascienza (predizione dei crimini, miglioramento morale, de-estinzione).

 

Due osservazioni. La prima è che l’unica voce che si prevede abbia un impatto su più di una categoria riguarda proprio le tecniche di editing del genoma, le quali portando con sé implicazioni etiche significative per il futuro della nostra specie e non solo. La seconda osservazione è che da questa mappa mancano i riferimenti sia all’etica animale (se non indirettamente, e cioè per fini di  agricoltura-allevamento) sia all’etica dell’intelligenza artificiale (fuori dall'ambito sanitario), due temi sui quali è invece lecito aspettarsi l’avvio di un sempre più acceso dibattito pubblico. 

 

Nonostante tutto, questa mappa è interessante e rappresenta un esercizio utile e necessario. C’è da sperare che la politica e la società riescano a disegnare al più presto una propria mappa nella quale, accanto ai problemi, si comincino a indicare le strategie con le quali pensiamo di affrontarli.  



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