IN TEMPO DI PACE E IN TEMPO DI GUERRA: LA CROCE ROSSA
L'idea umanitaria nasce da una delle battaglie più cruente del XIX secolo
la Croce Rossa Italiana nel terremoto calabro-siculo del 1908 (via Wikimedia Commons)
“Ovunque per chiunque” è una mostra che racconta una storia che molto ha a che fare con la salute, con la cura e la sofferenza. E moltissimo con la natura umana che è insieme splendida e terrificante, caratterizzata dalla capacità di aiuto e solidarietà in situazioni drammatiche e di distruzione collettiva e individuale. La Croce Rossa Italiana questa narrazione la rende estremamente esplicativa ed è per questo che la nascita e il susseguirsi delle sue esperienze sul campo costituiscono una storia imprescindibile in un blog di storia della medicina, oltre che un’occasione per visitare un’esposizione appena inaugurata presso la sede centrale di Ateneo dell’Università Milano-Bicocca e destinata a girare durante l’anno in vari istituti scolastici.
160 ANNI DI MEDICINA SUL CAMPO DI BATTAGLIA
È il 1864 l’anno in cui nasce ufficialmente la Croce Rossa Italiana. Il punto di partenza che diede vita a questa straordinaria organizzazione, risale invece a qualche anno prima. Era il 24 giugno 1859 quando, nel corso della 2° Guerra di Indipendenza italiana, si consumò a Solferino, sulle colline meridionali del Lago di Garda, una delle battaglie più cruente del XIX secolo. Furono ben trecentomila i soldati appartenenti a tre eserciti distinti (francese, sardo-piemontese e austriaco) che si scontrarono e il numero di morti, feriti e dispersi ammontava a circa centomila. In quel frangente e, quasi per caso, si trovava il cittadino svizzero, Jean Henry Dunant, venuto in Italia con lo scopo di incontrare Napoleone III. Ebbe così modo di assistere a quella impressionante carneficina. Ne rimase talmente colpito da decidere di scriverne un libretto, lungamente rimaneggiato, dal titolo Un Souvenir de Solferino, poi tradotto in più di 20 lingue.
«Da quell’orribile spettacolo - spiega Vittorio A. Sironi, neurochirurgo, storico, antropologo e professore di Storia della Medicina e della Sanità presso l’Università Milano-Bicocca -nacque in Dunant “la più grande idea umanitaria e laica apparsa sulla terra”, come disse il sociologo Costantino Cipolla, ossia la Croce Rossa, il cui scopo principale è la cura e l’assistenza medica dei feriti sul campo di battaglia. Un’idea immediatamente accolta e attuata da Cesare Castiglioni, medico e accademico che fondò a Milano la Croce Rossa Italiana, dopo aver aderito al “Comitato Internazionale per il soccorso ai militari feriti in tempo di guerra”. Castiglioni non esitò poi a lanciare un appello a tutta la nazione per promuovere la nascita di analoghe istituzioni in altre città italiane. Ma le figure che nel nostro Paese si sono spese con questo obiettivo sono moltissime e alcune persino antesignane della fondazione stessa della Croce Rossa. Come il politico e medico militare napoletano, Ferdinando Palasciano che, per primo, promosse il principio di neutralità dei feriti sui campi di battaglia. O come Felice Perussia, pioniere della radiologia italiana e realizzatore della prima ambulanza radiologica impiegata al fronte durante la Grande Guerra».
IL RUOLO DELLE DONNE
Imprescindibile il ruolo delle donne. «Furono inizialmente - prosegue Sironi - socie organizzative per la raccolta fondi e la logistica e, dai primi del Novecento, volontarie in piena azione. Tra le tante, la nobile milanese Eugenia Bolognini Litta, donatrice della prima ambulanza fluviale e la brianzola Sita Camperio Meyer, fondatrice nel 1906 della prima scuola italiana per infermieri volontarie. Poi Mimy Rigat, attiva in entrambi i conflitti mondiali e molte altre… Insomma moltissime figure che agirono concretamente con dedizione e costanza in nome di quelle che sono le peculiarità della Croce Rossa».
I PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA CROCE ROSSA
Guida e faro delle azioni dei Volontari della Croce Rossa, come esaustivamente spiegato sul sito stesso della Croce Rossa Italiana (www.cri.it) sono i sette Principi Fondamentali del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, che ne costituiscono lo spirito e l’etica: Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità e Universalità. Adottati nella 20ª Conferenza Internazionale della Croce Rossa, svoltasi a Vienna nell’ottobre del 1965, i Principi Fondamentali sono garanti dell’azione del Movimento, ma anche della CRI e di ogni suo Volontario e aderente:
Per umanità si intende lo scoop primario di prevenire e lenire in ogni circostanza le sofferenze degli uomini, per far rispettare la persona umana e proteggerne la vita e la salute; favorisce la comprensione reciproca, l’amicizia, la cooperazione e la pace duratura fra tutti i popoli;
imparzialità: il Movimento non fa alcuna distinzione di nazionalità, razza, religione, classe o opinioni politiche. Si sforza di alleviare le sofferenze delle persone unicamente in base ai loro bisogni, dando la priorità ai casi più urgenti;
neutralità: il Movimento si astiene dal partecipare alle ostilità di qualsiasi genere e alle controversie di ordine politico, razziale e religioso;
indipendenza: ciò significa che le Società Nazionali, quali ausiliari dei servizi umanitari dei loro governi e soggetti alle leggi dei rispettivi Paesi, devono sempre mantenere la loro autonomia in modo che possano essere in grado in ogni momento di agire in conformità con i principi del Movimento;
volontarietà: si tratta di un’istituzione di soccorso volontario non guidato dal desiderio di guadagno;
unità: vuol dire che nel territorio nazionale ci può essere una sola associazione di Croce Rossa, aperta a tutti e con estensione della sua azione umanitaria all’intero territorio nazionale;
universalità: tutte le società nazionali hanno uguali diritti e il dovere di aiutarsi reciprocamente, è universale.
ORA PIÙ CHE MAI…
«L’istituzione della Croce Rossa - conclude Sironi - ha lo scopo di portare il suo aiuto nei tempi di pace durante situazioni come le catastrofi naturali e mantiene nei tempi di guerra, sempre presenti in diverse aree del pianeta, il suo ruolo fondamentale di universalità, imparzialità e fedeltà ai suoi principi, spesso purtroppo però dimenticati da chi la guerra la fa e la conduce». Gli esempi sono drammaticamente infiniti…