Sprechi e truffe che ci rubano la salute
Quante incubatrici si potrebbero acquistare con 160 milioni di euro? Quante apparecchiature salvavita?
Nel 2010, mentre nell'estate italiana impazzava la caccia alla sestina milionaria del superenalotto, con circa 160 milioni in palio per il vincitore, tra il serio e il faceto, a capo dalla comunicazione dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, diramai un "decalogo" ad uso dei giocatori che ebbe una certa...fortuna. Tra i consigli elargiti dagli esperti (di salute) dell'ospedale di proprietà della Santa Sede, prescrizioni sull'ingestione di liquidi e sul controllo del battito cardiaco durante l'estrazione, ma il filo rosso che percorreva tutti i punti del decalogo era l'invito - questo sì tutt'altro che faceto - a considerare in quante opportunità di cura si sarebbe potuta tradurre la vincita milionaria.
Quante incubatrici si potrebbero acquistare con 160 milioni di euro? Quante apparecchiature salvavita? Insomma, un appello alla solidarietà degli italiani "baciati dalla fortuna" e un'occasione per rammentare a tutti noi le vere priorità: la salute innanzi tutto. Forse, di tanto in tanto bisognerebbe rinfrescare la memoria. Leggendo il Rapporto annuale della Guardia di Finanza e i danni erariali e gli sprechi che nel solo 2013 hanno sottratto circa un miliardo e 400 milioni di euro alla salute dei cittadini nelle strutture della sanità pubblica, il calcolo diventa più ardito... Quanti nuovi ospedali si costruiscono "chiavi in mano" con un miliardo e 400 milioni di euro? Quale immane risparmio un investimento di tale portata procurerebbe alla collettività? Quale recupero di consenso e di fiducia potrebbero avere le istituzioni sanitarie, nazionali e locali, a fronte di una evidente riconquista della qualità delle strutture e delle tecnologie a favore dei cittadini? Quante strutture oggi fatiscenti - sostituite da ospedali modello - potrebbero essere recuperate e destinate ad altri usi (lungodegenza, residenze sanitarie per anziani, ricettività turistica, formazione) oppure alienate con un vincolo d'uso per finalità sociali? Quante nuove occasioni di cura - e di lavoro per i nostri giovani validissimi ricercatori - potrebbero svilupparsi in un nuovo centro dedicato alla ricerca biomedica e allo studio di nuove terapie?
Sogni ad occhi aperti? Non proprio, considerato che i danni erariali e gli sprechi per un miliardo e 400 milioni di euro riguardano fondi già erogati.
Quello che, si spera, non rimanga un sogno a occhi aperti, è di trovare il modo di risalire le catene di comando della sanità pubblica fino a individuare i singoli responsabili di questo mare di denaro sottratto alla salute dei cittadini. Un buon inizio può essere rappresentato da quanto messo a segno dalla Guardia di Finanza, sempre nel 2013, contro le truffe al Servizio sanitario nazionale che ha provocato un danno di 23 milioni portando alla denuncia di 1.173 "soggetti" che, fuori da ogni contegno burocratese, sono 1.173 uomini e donne che, con il proprio agire criminale, hanno rubato a tutti noi un po' di salute.
Marco Magheri