L'anatra zoppa, la salute dell'asinello e l'elefante
Le difficoltà alle urne di Barack Obama e della sua riforma sanitaria gettano ombre lunghe anche in Europa su sanità pubblica e mercato
Senza scomodare Esopo, George Orwell o Trilussa, sono tre animali i protagonisti di oggi: un'anatra azzoppata, un asinello con una brutta cera e un elefante tronfio. Le elezioni di medio termine statunitensi mettono una pesante ipoteca sul faticoso percorso imboccato da Barack Obama per avvicinare il sistema di assistenza sanitaria americano all'approccio universalistico europeo che, malgrado gli acciacchi della crisi, gli sprechi, le corruttele, e le diverse velocità, continua a rappresentare un modello.
Sarà dura per l'anatra zoppa Obama - così viene chiamato con sarcasmo dagli americani un presidente che si confronta con una maggioranza in Congresso espressa dalla parte politica avversa - completare e difendere la riforma sanitaria degli Stati Uniti. Le urne hanno restituito a Obama, e agli occhi degli osservatori mondiali, un pesante spostamento delle preferenze verso il partito conservatore, simboleggiato da un elefante, e un corrispondente arretramento della forza politica del partito di Obama: i democratici, che si riconoscono nel simbolo dell'asinello.
E questa schermaglia animale rischia di scombussolare anche processi che ci toccano più da vicino, andando a incidere sui nostri diritti di cittadini che un sistema sanitario di impianto universalistico ce l'hanno già e cercano di difenderlo dagli agguati ferini di quanti cercano di sottrarre o rimodularne le garanzie, soprattutto per i più deboli. Ma in che modo? C'è da scommettere che i conservatori e il loro elefante, giustamente tronfio e gongolante per la vittoria elettorale, rimetteranno in discussione la politica del presidente Obama su scelte economiche, politiche e di sicurezza. E ben lo sanno i presidenti delle Regioni italiane quanto il governo della sanità sia oggi prevalentemente (sic!) una questione di bilancio. E al di là dell'Atlantico, la riforma sanitaria è anche qualcosa in più: è il mettere in discussione un sistema in cui tutto è affidato alla capacità dei singoli e non alla solidarietà della comunità intera.
Anche se i temi di discussione e di confronto sono ben altri in questo biennio che ci accompagna all'elezione del prossimo presidente degli Stati Uniti: politica estera, presenza sui mercati finanziari e nello scacchiere della lotta all'Isis. A Washington ogni scelta e decisione dei prossimi due anni sarà il risultato di una negoziazione tra Presidenza democratica e Congresso repubblicano. E le ricadute in Europa non si faranno attendere, restituendo fiato e facendo affilare gli artigli a quanti vorrebbero l'assistenza sanitaria pubblica in Europa una faccenda marginale rispetto al grande mercato della salute.