Comunicare l’alcol e i suoi rischi: la parola ai cittadini europei
Chi deve informare sui danni dell'alcol e, soprattutto, come? Il sondaggio d’opinione RARHA è aperto a tutti
Quante volte si legge sui giornali del rischio legato al consumo di alcol? E quante volte ci siamo detti o sentiti dire che “è troppo”? In tutta Europa l’informazione sull’alcol è disseminata attraverso vari mezzi di comunicazione tra i quali i produttori di bevande alcoliche, i medici, i giornali o le televisioni, le istituzioni di tutela della salute. Come conseguenza i tipi di messaggi che dovrebbero indicarci quanto bere o non bere non rispondono alle esigenze di un informazione capace di garantire scelte informate. Di conseguenza la popolazione riceve messaggi diversi in riferimento alle quantità raccomandate e alle situazioni in cui sarebbe necessario astenersi completamente.
Attraverso la Joint Action RARHA (European Union Joint Action on Reducing Alcohol Related Harm) è stata lanciata un’iniziativa, un semplice sondaggio d’opinione volto a ricevere dai cittadini le indicazioni su come comunicare alla popolazione le informazioni sui rischi legati al consumo delle bevande alcoliche.
In buona sostanza il sondaggio dà la parola ai cittadini di trenta nazioni dell’Unione Europea. Per avviare il sondaggio, attivo sino al 25 giugno, è sufficiente cliccare qui, per raggiungere anche il questionario in italiano ("cliccando" sulla bandiera nazionale). Chiunque può partecipare.
Non capita tutti i giorni di poter far giungere ai decisori politici le proprie opinioni dedicando cinque minuti ad un semplice questionario e rispondere a poche domande che hanno una grande importanza in considerazione delle prossime deliberazioni e disposizioni regolamentari che riguardano in Europa l'etichettatura e il "labelling", ciò che normalmente viene comunicato anche nelle etichette dei prodotti destinati al consumo alimentare. Gli italiani e le italiane che sono chiamati a partecipare - liberamente, gratuitamente e in forma assolutamente anonima - a questa “mappatura” delle opinioni dei consumatori in tutta Europa contribuiranno a integrare le evidenze già prodotte e condivise dall'Istituto Superiore di Sanità a livello comunitario attraverso i report e le presentazioni prodotte nel corso dell'European Expert Meeting del 5 novembre 2014 (che ho avuto il piacere di organizzare a Roma) e nella European Conference on Alcohol di fine novembre.
Troppo spesso nel recente passato il modello “top-down”, la comunicazione e l’informazione imposte dall’alto verso il basso dai diversi portatori di interessi sia di tutela della salute sia commerciali, ha mostrato di non corrispondere a quelli che sono i riconosciuti criteri guida volti a favorire il rispetto del diritto dei consumatori e la loro partecipazione mirando a favorire scelte informate come richiesto dalle direttive europee. I contenuti, i mezzi, le modalità che l'uso e la disseminazione che le informazioni sul rischio derivante dall'uso di alcol esigono hanno la concreta possibilità di essere basate anche su un approccio che poggia sulle evidenze reali e concrete raccolte attraverso le differenti indagini di cui l'Italia ha garantito coordinamento sulla base della leadership riconosciuta nel settore.
Anche gli italiani e le italiane hanno la possibilità di indicare in maniera determinante ciò che pensano fornendo importanti indicazioni che verranno riportate in Commissione Europea. I risultati verranno inseriti nel lavoro del progetto RARHA e contribuiranno alla discussione su come comunicare alla popolazione le informazioni sui rischi legati al consumo di bevande alcoliche. Le risposte al questionario rimarranno sempre completamente anonime.
La Joint Action RARHA sull'alcol ripone molta fiducia in questo sondaggio d’opinione posto come servizio per la collettività in tutta Europa e per i consumatori in particolare; EUROCARE, partner della Joint Action, ha la responsabilità di tale attività. L'Istituto Superiore di Sanità, su designazione del Ministero della Salute, coordina il lavoro sulle Linee Guida di cui questo sondaggio d'opinione è parte integrante insieme a altre nove azioni al fine di giungere a integrare tutti gli elementi di conoscenza ed evidenza scientifica che possono contribuire a produrre i report finali comprensivi delle raccomandazioni da porgere ai policy-makers attraverso uno strumento finale che possa favorire la predisposizione di linee guida sul consumo "low-risk" di respiro europeo come richiesto dall'azione comunitaria.
La partecipazione all’indagine è il presupposto per garantire che le opinioni dei cittadini possano sostenere e rafforzare il processo di empowerment come elemento cardine nella tutela dei percorsi di salute a cui ogni società auspica di ispirare azioni e strategie che favoriscano il benessere individuale e collettivo motivo per cui, finita di leggere questa riga “cliccate” qui sotto , andate sulla bandiera dell’ITALIA e … grazie a tutti.
Comunicare l’alcol e i suoi rischi: la parola ai cittadini europei
Emanuele Scafato
@scafato