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Alcol e cancro: tre mosse per una prevenzione efficace

Accise più alte, limiti al marketing e alle vendite per attenuare l'impatto degli alcolici sulla salute

Alcol e cancro: tre mosse per una prevenzione efficace

Il rischio zero legato alla possibilità di ammalarsi di cancro per «colpa» delle bevande alcoliche è legato a una sola misura precauzionale: l’astensione completa dal bere. Il messaggio è incardinato nel Codice Europeo contro il Cancro e negli ultimi anni è stato corroborato da una serie di evidenze a conferma del legame causale tra il consumo di alcol e una serie di malattie oncologiche: tra cui alcune delle più comuni, come il cancro al seno nelle donne e il tumore del colon-retto

 

Ma le malattie oncologiche - e i decessi a esse attribuibili - possono essere ridotti in maniera significativa attraverso l'attuazione di politiche efficaci di prevenzione e sensibilizzazione ritenute indispensabili per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Nel caso specifico, per migliorare la salute, occorre impegnarsi attraverso l'aumento dei livelli di tassazione delle bevande alcoliche, la rigorosa regolamentazione del marketing e la riduzione della disponibilità di alcol soprattutto per i più giovani

  

Attività e iniziative di prevenzione devono trovare massima diffusione a livello di popolazione, mirando alla diffusione di informazioni cruciali per la salute. E dunque: 

  • non esistono livelli sicuri di consumo di alcol: anche un basso livello di consumo di alcol può provocare il cancro 
     
  • tutti i tipi di bevande alcoliche sono collegati al cancro, essendo l’alcol (etanolo) il principale cancerogeno
     
  • il consumo di alcol è causa di numerosi tipi di cancro ed è associato a un aumentato rischio di numerose malattie non trasmissibili
     
  • nel mondo, l'alcol è responsabile di quasi 3 milioni di decessi ogni anno e nella Regione europea è responsabile di circa 2.545 morti ogni giorno. 

In Europasoltanto nel 2018, circa 180mila casi e 92mila decessi per cancro sono stati causati dall'alcol. Il suo consumo ha causato circa 45.500 casi di cancro al seno nelle donne (con 12.100 decessi) e circa 59.200 diagnosi di tumore del colon-retto in ambo i sessi (con 28.200 decessi). Tutti eventi e condizioni che avrebbero potuto essere evitati a fronte di rigorose politiche di governance mirate alla consapevolezza da parte dei cittadini e alla centralità della salute della persona.  

 

Non sono soltanto le sbornie a far ammalare. Oltre una nuova diagnosi di cancro su 10 che si registra nella regione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è infatti da ricondurre a consumi quotidiani moderati. Cosa si intende per moderato? Una bottiglia di birra (330 millilitri), due bicchieri di vino (125 millilitri) o 40 millilitri di superalcolici al giorno. Il rischio - com’è facile immaginare - cresce notevolmente all’aumentare delle quantità di alcol consumate. Non di solo tumore al seno e al colon-retto ci si può ammalare, consumando bevande alcoliche con regolarità. Come ben sintetizzato nella scheda preparata dall'Ufficio europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, il nesso causale è ormai provato anche per i tumori del cavo orale, dell'orofaringe e della laringe, dell'esofago e del fegato. Tra questi, quelle gravate da una prognosi più spesso infausta sono le neoplasie della laringe e dell'orofaringe. 


A ciò occorre aggiungere che, tra i consumatori assidui di bevande alcoliche, è più alto il tasso di fumatori. E il fumo di tabacco, abbinato al consumo di alcol, moltiplica le probabilità di ammalarsi di cancro. Le persone che consumano sia alcol sia tabacco hanno infatti un rischio mediamente trenta volte maggiore di sviluppare tumori del cavo orale, dell'orofaringe, della laringe e dell'esofago (rispetto alle persone che consumano solo alcol o solo tabacco). Pertanto, è molto importante attuare misure per aumentare la consapevolezza tra i consumatori e contribuire a ridurre i livelli di consumo di alcol. 

  

Attenuare il peso delle malattie non trasmissibili riducendo i rischi legati al consumo di alcol è una delle priorità fondamentali delineate nel Programma di lavoro europeo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (2020-2025). I tumori e i decessi attribuibili all'alcol possono e devono essere prevenuti mediante l’attuazione di politiche sanitarie ad hoc, purtroppo non ancora abbastanza popolari in molti Stati. I decisori politici (chiamati a dare maggiore risalto al ruolo dell'alcol nello sviluppo del cancro e nella morte per cancro) hanno come strumenti tutte le opzioni basate su un favorevole rapporto costo-efficacia che, oltre ad aumentare le accise sulle bevande alcoliche, stanno puntando a limitare le azioni di marketing che vedono come protagoniste le bevande alcoliche e porre più restrizioni sulla disponibilità fisica di alcol al dettaglio (per esempio, riducendo l’orario di vendita). 

  

Occorre contrastare qualsiasi forma di comunicazione ambigua, come quella che intende promuovere il «bere responsabile», il vino come «alimento» con cui proteggere il cuore o la birra come anticancro. Tutte fake-news promosse dal mondo produttivo. E, al contempo, favorire la diffusione di un messaggio chiaro: nessuno deve essere portato a ritenere che bere possa giovare alla salute. Per raggiungere il risultato sperato, però, occorre coordinare un’azione su più livelli a salvaguardia dell'influenza dei portatori di interessi che si oppongono a politiche efficaci di controllo dell'alcol. Ed è necessario rendere più frequente e appropriato il coinvolgimento delle organizzazioni non governative orientate alla salute pubblica, delle associazioni professionali e dei gruppi sociali


Soltanto lavorando a braccetto e con un obbiettivo comune potremo dire di aver ridotto l'impatto dell'alcol sulle malattie oncologiche.



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