Riflessioni di un medico sul suicidio assistito
Un parere a favore dell'obiezione di coscienza
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Molti discutono con saccenza e con la verità in tasca del “suicidio assistito”. Io non sono tra queste.
Sono convinto però che non posso e non devo esserne parte attiva, sono convinto che la legge non deve, né può obbligarmi ad esserlo e devo avere il diritto di fare obiezione di coscienza. Quello che so è che, in questo momento di scelte autonome e drammatiche del malato, non posso, né devo (a differenza di quello che dicono alcuni) abbandonarlo, e quando avrò fatto tutto il possibile per la sua vita (terapia antidolorifica, possibilità di sedazione, aiuto costante, non abbandono, ecc. ecc.) e lui comunque autonomamente deciderà il suicidio, gli terrò la mano e non lo lascerò solo nella dipartita.
Molti medici la pensano come me.