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Lombardia: una designazione di Assessore alla Sanità che non andava fatta!

In politica sono necessarie designazioni legate alla competenza e alla esperienza senza usare le carature del cosiddetto “Manuale Cencelli”

Lombardia: una designazione di Assessore alla Sanità  che non andava fatta!

In politica sono necessarie  designazioni legate alla competenza e alla esperienza senza usare le carature del cosiddetto  “Manuale Cencelli”. Quando poi si parla di sanità la cosa è ancor più delicata perché  non vi devono mai essere ombre o sospetti  di conflitto di interessi su chi occupa cariche pubbliche.

Non  siamo ancora  usciti dalle  pesanti vicissitudini di Maugeri e San Raffaele, da accuse  alle istituzioni regionali che  in questi giorni nuove bufere si addensano  su Ospedali e Asl della Lombardia. Intrighi affaristici sono sulle pagine di tutti i giornali e la credibilità della sanità lombarda, fiore all’occhiello di  tutte le giunte, scricchiola.

Senza dubitare della  onestà dell’attuale  assessore alla sanità Mantovani e della sua competenza, interessi  personali o familiari in questo settore (visibili anche in internet) avrebbero dovuto   essere motivo, per discrezione, di affidare ad altri questa carica.

Chi va a occupare questi posti deve essere immune  da sospetti  che inficerebbero  anche provvedimenti presi in assoluta onestà e limpidezza. Alcuni finanziamenti regionali potrebbero essere visti  come parziali accreditamenti  giudicati pilotati , nuovi  tipi di prestazioni e di  esami apparire scelti per interesse. Lo stesso Formigoni in un intervista a un giornale aveva espresso, in passato, perplessità sulla opportunità di nominare Mantovani alla sanità.
Qualcuno potrà obiettare  che non si può precludere l’assessorato alla sanità a chi ha fatto con onestà impresa in questo settore , ma la risposta deve essere  negativa al fine di evitare  incongrui sospetti o illazioni.

C’erano a disposizione  altri assessorati perché non  lo si è messo su questi?

Alberto Scanni



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