Le code in Pronto Soccorso
Quattro semplici idee per ridurre le infinite attese nei Pronto Soccorso
La gente deve capire che l’andare per banalità in Pronto Soccorso (PS) significa penalizzare chi ne ha realmente bisogno oltre a sovraccaricare gli operatori, altrimenti utilmente impiegabili.
E qui le istituzioni (ospedali in particolare) potrebbero fare molto organizzando campagne di educazione della popolazione su cosa deve afferire o meno all’ospedale, spiegando i disturbi che non sono urgenti, organizzando magari un centralino sanitario di filtro e di consulenza. Purtroppo una delle ragioni di affluenza ai PS è che, nonostante ripetute ricerche, non e stato reperito subito il medico di famiglia e non si è avuta la pazienza di attendere una sua valutazione.
Inoltre in molti casi, furbescamente, i malati, per non fare la fila nel suo ambulatorio, preferiscono la scorciatoia dell’ospedale. Tutte situazioni per le quali non basta un solo provvedimento e necessitano di un approccio multiplo.
In primis gli ospedali potrebbero offrire gratuitamente spazi ai medici di famiglia per svolgere la loro attività. La cosa sarebbe particolarmente appetibile per i giovani che si avviano a questa carriera, sgravati da spese di affitto e in diretto dialogo con l’ospedale, superando quel gap tra ospedale e territorio spesso fonte di conflitti e mancate sinergie.
Secondo aprendo ambulatori ospedalieri per i cosiddetti codici bianchi (situazioni non gravi e spesso banali che giungono ai PS): qui le prestazioni dovrebbero essere a pagamento.
Terzo aumentando obbligatoriamente gli orari di ambulatorio dei medici di famiglia.
Quarto incentivando e gratificando le strutture mediche di aggregazione (cooperative, case della salute ) che si porrebbero a cuscinetto tra territorio e ospedale per interventi non urgenti. Tutti provvedimenti semplici a costo zero che ridurrebbero sicuramente gli ingorghi dei PS.
Completamente d'accordo! Aggiungerei l' utilità di ottimizzare le assunzioni del personale medico e infermieristico. Ad esempio: il Cardiologo di Guardia in UTIC ha la responsabilità di non abbandonare la Terapia Intensiva per codici di P.S. dal Bianco al Verde. Ho già avuto, e non è la sola, esperienza di un arresto cardiaco con il medico di guardia in P.S. per un codice Bianco. Mi ero trattenuto oltre l' orario e ho rianimato la paziente...! Questi pazienti dovrebbero essere visitati in una stanza della Cardiologia-UTIC, ma, soprattutto, occorrerebbe educare anche i Colleghi del P.S.....