Il gruppo come metodologia di lavoro
Lavorare in gruppo può cambiare (in meglio) la cura dei malati
Se in una azienda il lavoro di gruppo è visto come un processo orientato alla realizzazione di un prodotto finale che dà profitto, qui il profitto è il bene del paziente e/o della collettività. Il lavoro di gruppo non è solo prerogativa del mondo industriale o manageriale, ma è metodologia per risolvere in modo interattivo i vari problemi della salute. Siano questi del paziente o della struttura.
Lavorare in gruppo significa riconoscere l’altro come portatore di novità in base alla sua formazione, esperienza e capacità. Il Gruppo è una “pluralità di integrazioni” che generano coesione, che fa condividere regole e fa emergere consonanze, con la consapevolezza di fugare dubbi e incertezze e per costruire atteggiamenti positivi nei riguardi del malato. Il suo sviluppo determina la crescita sia a livello individuale che collettivo e la combinazione di opinioni, atteggiamenti e percezioni dei singoli raggiungono una sintesi e diventano unità globale.
Per entrare in questa logica è necessario un cambiamento di mentalità in cui il capo è un primus inter pares, un coordinatore che promuove e vede il contributo di chi gli sta attorno come paritetico e degno di considerazione. Nel gruppo quindi non solo medici e infermieri ma anche volontari e, là dove esistano, tutte le altre figure sanitarie che ruotano attorno al malato.