Gli inutili e dispendiosi comitati di controllo negli ospedali della Lombardia
In un periodo di semplificazione delle procedure e di spending review, andrebbe data qualche “sforbiciata” anche nella sanità lombarda
In un periodo di semplificazione delle procedure e di spending review, andrebbe data qualche “sforbiciata” anche nella sanità lombarda.
Esistono, per il funzionamento degli ospedali, organismi, voluti dalla regione e formati da soggetti esterni, spesso sovrapponibili nelle loro competenze, che costano e appesantiscono il sistema.
In un ospedale c’è un OIV(Organismo Indipendente di Valutazione) per le performance sanitarie, un Organo di Vigilanza per l’applicazione del codice etico e la prevenzione della corruzione, un Comitato Etico per valutare comportamenti e progetti di ricerca; periodicamente arrivano dei NOC (Nuclei Operativi di Controllo regionali) per il controllo dell’attività contabile, dei NOC delle Asl per la correttezza delle diagnosi,la JointCommission(così si chiama) per valutare le procedure sanitarie, il tutto all’interno di strutture che hanno già un Collegio Sindacale che controlla spese e bilanci, un Direttore generale, un Direttore Sanitario e un Direttore Amministrativo che governano l’Azienda ospedaliera. Troppi organismi per fare cose assolutamente identiche e per di più costosi! Perché non tagliarne un po’!
Per fare le cose bene basterebbe il Direttore Sanitario e quello Amministrativo che possono verificare l’attività contabile e l’appropriatezza delle diagnosi (i famosi DRG ), basterebbe poi un unico comitato per valutare l’etica della ricerca e dei comportamenti a rischio di corruzione.
Che necessità c’è di chiamare organismi esterni e per di più pagarli per vedere se i comportamenti sono corretti? Non bastano quelli interni? E poi a che servono i Direttori Generali se non a controllare responsabilmente se le cose vanno più o meno bene e a organizzarsi perché le proprie Aziende siano virtuose.
La proliferazione di tutte queste sovrastrutture rischiano di fatto di deresponsabilizzare i vertici che, in caso di guai possono scaricare su altri le colpe e le inefficienze.
E chi lavora negli ospedali, i medici in particolare, deve fare i conti con questi comitati e comitatini senza capire a volte quale sia il compito dell’uno o dell’ altro.
Si viene giudicati sui costi, sui consumi dei farmaci, sulla appropriatezza delle diagnosi e delle procedure da soggetti con compiti pressoché identici, che magari non si conoscono tra loro, in un guazzabuglio generale di interferenze.
Il governo regionale (e forse non è solo un problema lombardo) dovrebbe riflettere e mettere in piedi e/o conservare poche cose ma chiare!
Alberto Scanni