Fatalismo accidioso
"Tanto non cambia niente". Una riflessione su ospedali, professione medica e impegno civile
Cos’è il fatalismo accidioso? E’ il lasciare andare le cose come sono, è il non fare niente per cambiarle se non si è contenti, è solo lamentarsi e dire: “Nei nostri ospedali non va bene niente, anche se ci impegnamo non cambia nulla, gli organici non li modificano, i turni restano pesanti, i politici fanno proclami senza risultati, i meriti non contano niente, si va avanti ancora a raccomandazioni. Anche se si dice che il nostro sistema sanitario è il più bello del mondo, è una battaglia quotidiana, il privato trionfa, si pretende sempre di più. Meglio scappare al più presto: pensionamento anticipato e fuga nel privato forse sono la cosa migliore”.
Ma non ci si può arrendere e vengono romanticamente alla mente le parole del presidente Kennedy: “Non chiedere cosa può fare il tuo paese per te, chiedi cosa puoi fare tu per il tuo paese” messaggio che vale sempre per chi è convinto che il bene comune deve essere costruito da tutti, giorno dopo giorno.
Come reagire? Facendo il proprio dovere, non abbandonando il senso della professione medica, continuando a comportarsi con responsabilità, cercando di essere di esempio agli altri nel proprio luogo di lavoro. Non rinunciando a portare avanti idee di cambiamento, propugnandole con grinta (culturalmente, sindacalmente , da docente, da opinion leader, da editorialista e, chi può, da politico). Seminare e testimoniare non è utopia, sono le idee che muovono coscienze e uomini anche se l’obiettivo pare irraggiungibile. La speranza di rivoltare il negativo in positivo è un sogno, un ideale, che aiuta le collettività ad agire per il cambiamento, e nel tempo l’impossibile si sblocca.