Bisogno di essere rassicurati
Di fronte alle domande del malato di tumore, alle sue fragilità, si misura il bravo medico
Voler sapere che tutto è a posto, che si è realmente guariti, che la metastasi si può curare, che un esame del sangue “sballato” può non voler dire nulla, che la chirurgia può portare via tutto, che tutto è stato portato via, che la malattia può essere cronicizzata, che anche se si ricade si può ancora guarire, che si può tornare a una vita normale, sono solo alcune delle domande spasmodiche che il malato di tumore fa e sulle quali vuole essere rassicurato.
La sua fragilità è enorme e qui si vede l’abilità dell’oncologo. Bonadonna in un suo libro dal titolo “Medici umani, pazienti guerrieri”, sostiene che l’oncologo deve essere capace di “sedurre” il suo ammalato. Dove per seduzione intende la capacità di fare innamorare di se il paziente e attraverso questo rapporto generare onesta e fiduciosa dipendenza non solo per accettazione delle proposte terapeutiche, ma anche per fugare dubbi e dare risposte congrue a domande di vario tipo. Qui l’atteggiamento sussiegoso non appartiene ai medici migliori, quelli veramente bravi sono tutt’altro.
E’ proverbiale la disponibilità che aveva Umberto Veronesi grande amico e maestro, il più illustre chirurgo oncologo italiano e il suo tratto umano verso malati, indipendentemente da censo e ideologie. Tutte cose che completano e non sminuiscono minimamente l’autorevolezza del medico ma lo rendono amico. C’è molto da imparare !
Ho inviato un commento su una pagina del tuo Blog. Come Cardiologo ho appena terminato di leggere "Le Cure Palliative nello Scompenso Cardiaco". Ho capito quanto ancora non conosco per essere un bravo Medico!