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Faccio un lavoro sporco, ma senza danni

Alcuni ingredienti di saponi e detergenti oggi hanno una pessima fama. Uno di questi è l'SLS. Fa davvero male?

Faccio un lavoro sporco, ma senza danni

Ciao Agnese,

Sai, mi sono davvero immedesimato nella storia dell’aspartame. Anche nel mio caso, infatti, la bolla è scoppiata con un’infamante catena di Sant’Antonio. Mi tocca sempre il lavoro sporco. Non mi lamento di questo, sia chiaro: è pur sempre il mio lavoro. Molti neanche mi conoscono, eppure quasi tutti si affidano a me. Però non posso sopportare che mi si dica anche che faccio del male alla gente. Sono cattiverie gratuite! Pulitevi quelle boccacce e informatevi prima di parlare, vi avessi qui davanti ve la farei io una bella lavata di capo!

… scusami, tendo a diventare aggressivo quando mi trattengo per troppo tempo.
Ti ringrazio se vorrai dedicarmi qualche parola.

Tuo,

SLS
(Sodio Laurilsolfato) 

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Calma, calma caro SLS!

(o ti devo chiamare SDS, Sodio DodecilSolfato: come preferisci?)

Effettivamente sei un tipino tosto! Sei presente a varie concentrazioni in quasi tutti i detergenti in circolazione, dai detersivi per la casa ai saponi e prodotti per l’igiene personale, e nei cosmetici. Questo perché sei un tensioattivo, ovvero sai diminuire l’adesione delle particelle di grasso e di sporco, ma anche (ed è il caso dei cosmetici) combinare sostanze diverse fra di loro, conferendo al mix una consistenza omogenea. Sei anche quello che permette ai prodotti per la pulizia di fare la schiuma. Insomma, il tuo lavoro lo fai, e anche bene! Infatti sei fra i detergenti sintetici più diffusi, grazie alla tua efficacia, la tua versatilità, il tuo basso costo e persino il tuo basso impatto ambientale (infatti vieni degradato quasi del tutto dagli enzimi batterici impiegati nei depuratori delle acque).

Eppure qualche difettuccio ce l’hai anche tu. Come giustamente accenni sei irritante, e non nel senso di antipatico, ma nel senso di aggressivo con la pelle e le mucose. Questo è il motivo per cui se finisci negli occhi bruci, e se ti si lascia sulla testa con lo shampoo per un tempo eccessivo ci si ritrova con la cute che prude e si squama. Ma proprio per questo motivo, nella maggior parte delle formulazioni in commercio ti diluiscono al 15% e ti accompagnano a sostanze emollienti e nutritive. Coraggio, non sei l’unica sostanza di uso quotidiano ad essere irritante: pensa al peperoncino!

Fai invece bene ad arrabbiarti per altre insinuazioni che girano sul tuo conto, ovvero che tu sia un agente cancerogeno. Questa accusa deriva appunto da una catena di Sant’Antonio che circola da un paio di decenni, dove compare una lista di molti dei bagnoschiuma e gli shampoo che ti contengono. Pensa, viene citato il solito complotto delle multinazionali (quanta originalità!) e vengono sparati alcuni numeri totalmente inventati, come ad esempio che negli anni ’80 le persone che si ammalavano di tumore fossero uno su 800 o su 8000, a seconda delle versioni. Pare che questa catena si sia ispirata ad un caso di contaminazione negli anni ’70 di alcune partite di shampoo con nitrosamine (cancerogene), originate da un tuo parente non più utilizzato, l’etanolammina laurilsolfato, ma rimane quella che è: un esempio di diffusione di notizie false.

Infatti, nessuno fra diversi eminenti organismi, tra cui l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) e il pannello americano di esperti del Cosmetic Ingredient Review (CIR), ti hanno classificato tra i “cancerogeni noti”, ma nemmeno fra quelli “probabili”! Leggiti ad esempio la relazione del CIR, dove peraltro ti hanno studiato anche come irritante: “Final report of the safety assessment of sodium lauryl sulfate and ammonium lauryl sulfate”.

Dovresti però stare attento, perché oggi molte case produttrici vendono detergenti e cosmetici millantati come “naturali” e “senza SLS”. Specchietti per le allodole, poiché un prodotto lavorato difficilmente può essere “naturale”, senza contare che tu stesso puoi essere prodotto a partire dall’olio di cocco. Certo, in alcuni casi queste formulazioni “alternative” possono essere più delicate sulla pelle, ma è anche verosimile che chi le vende guadagni anche grazie alla tua cattiva nomea.

Che dirti di più, povero SLS: meno male che in questo sporco mondo c’è ancora qualcuno che fa quello che deve nonostante le critiche.

Agnese
@AgneseCollino 

 



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