Quali fattori di rischio possono compromettere la fertilità?
L'età avanzata è il primo fattore di rischio, come spiega Rossella Nappi, docente di ginecologia e ostetricia all'Università degli Studi di Pavia
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Donatella F. (Firenze)
Risponde Rossella Nappi, docente di ginecologia e ostetricia all'Università degli Studi di Pavia
La fertilità oggi certamente è un tema molto attuale. Noi viviamo in una società che ritarda sempre di più il progetto riproduttivo, naturalmente non soltanto per ragioni economiche e sociali, ma anche perché il ruolo della donna è cambiato, ma anche il modo in cui una donna e un uomo si relazionano l’un l’altro, quindi oggi si fa un figlio quando ci si sceglie davvero in una certa maniera e si hanno alcune sicurezze rispetto al passato, in cui fin da giovanissimi si stava insieme e poi non si sapeva bene come sarebbe andata a finire ma comunque bisognava essere felici per forza in coppia. Oggi, chiaramente, quanto più noi ritardiamo il progetto riproduttivo tanto noi più possiamo avere problemi di fertilità, perché l’età è il primo fattore di rischio, per quella che noi chiamiamo una riduzione della potenzialità riproduttiva della donna, nel senso che la donna oltre i 35 anni può avere ancora le mestruazioni ma può avere delle uova molto già deteriorate, quindi meno facilmente fecondabili da parte del seme maschile. Viceversa, le infezioni a trasmissione sessuale e soprattutto una vita sessuale lunga, dal momento dell’adolescenza al momento in cui si decide di procreare, ci può portare chiaramente ad avere un maggior rischio di infezioni, maggior rischio di patologie in senso generale, sia dell’uomo e sia della donna, pensiamo anche soltanto che uno può avere la pressione alta, può già sviluppare il diabete, può già sviluppare una malattia della tiroide. Dunque una donna a quarant’anni, in linea teorica, è sicuramente una donna che ha una salute generale più compromessa per affrontare una maternità. E dunque l’età oggi è quello che noi dobbiamo combattere, dobbiamo educare i nostri giovani, i nostri pazienti a pensare che la fertilità non è eterna e dunque se davvero si vuole diventare genitori occorre pensarci per tempo, almeno a partire dai trent’anni, e ci auguriamo che possa essere così per il futuro, è una speranza per il futuro.