Per quali malattie la cannabis è indicata a scopo terapeutico?
Vittorio Andrea Guardamagna, direttore dell'unità di cure palliative e terapia del dolore dell'Istituto Europeo di Oncologia di Milano risponde alla domanda
Le indicazioni per l'utilizzo della cannabis a scopo terapeutico sono in parte definite anche dalla legge e in parte derivanti da un uso clinico. Quelle approvate riguardano il trattamento del dolore cronico, in particolare quello neuropatico che coinvolge il sistema nervoso centrale o periferico. Per fare qualche esempio: la nevralgia trigeminale, il dolore da emicrania, ma anche alcune forme di dolore oncologico che presentano una componente neuropatica. In tutti questi casi la cannabis rappresenta un'opportunità in più che oncologi e palliativisti sono tenuti a conoscere ed eventualmente a mettere a disposizione del paziente.
Altra indicazione importante è quella che porta la cannabis a combattere la mancanza di appetito, la nausea e il vomito che si riconoscono in malati molto avanzati di cancro o Aids o in tutte le forme contraddistinte comunque da questi sintomi refrattari (che non rispondono) ad altre terapie. Molto più specialistiche le indicazioni per l'utilizzo della cannabis in medicina per ridurre la pressione interna dell'occhio nelle persone affette da glaucoma e attenuare i movimenti afinalistici che si osservano nelle persone colpite da sindromi con spasticità e movimenti non controllabili, come la sindrome di Tourette.