L'aspirina può essere utile per la prevenzione delle malattie cardiovascolari?
Riducendo il rischio di formazione di trombi, l'aspirina è considerato un valido supporto per la prevenzione secondaria (ricadute) delle malattie cardiovascolari
L’aspirina è un farmaco che ormai è a disposizione da molti anni, e è stato applicato in diverse situazioni, non solo per combattere un’infiammazione o la febbre o un dolore, ma anche come strumento di prevenzione cardiovascolare, l’aspirina riduce l’aggregabilità delle piastrine, quindi in termini popolari possiamo dire rende il sangue un po’ più fluido riduce il rischio di trombi e ovviamente può aiutarci a prevenire situazioni possibilmente pericolose come le trombosi vascolari. In assenza di qualunque malattia, non è tuttavia consigliabile assumere l’aspirina in prevenzione primaria, non è un toccasana da dare a chiunque stia bene, perché tutto sommato, un’aspirina senza motivo può comunque dare qualche effetto collaterale a livello dello stomaco, qualche volta facilitare delle piccole emorragie in caso di rottura di qualche vaso capillare, pensate sangue dal naso tipicamente, ma anche sanguinamenti gastrici, qualche volta chi abbia delle patologie associate, quindi occorre valutare sempre caso per caso le opportunità di questa terapia. Chi però ha già avuto un problema di tipo cardio vascolare, cioè in prevenzione secondaria, pensate dopo un infarto, un ictus ischemico, l’aspirina diventa importantissima, perché aiuta a prevenire le recidive di queste patologie ed è un compagno fondamentale di tutte le altre terapie che utilizziamo in ambiente cardiovascolare,. Anche in chi ha la pressione alta e ha dei segni di danno a livello vascolare, con la pressione ben controllata ovviamente per evitare il rischio di sanguinamenti, l’aggiunta di un’aspirina, piccole dosi, la cosiddetta aspirina cardiaca, la 81, 100 milligrammi non di più, può essere molto importante nell’ambito della prevenzione secondari.