05-11-2015

La terapia ormonale sostitutiva è indicata in menopausa?

Videointervista a Rossella Nappi, docente di ginecologia e ostetricia all'Università degli Studi di Pavia

Ho letto che la terapia ormonale sostitutiva può aumentare il rischio di sviluppare un tumore al seno. Conviene sospenderla o no?

Mimma F. (Foggia)

Risponde Rossella Nappi, docente di ginecologia e ostetricia all'Università degli Studi di Pavia

Purtroppo negli ultimi anni nel nostro paese si è parlato sempre in senso negativo della terapia ormonale sostitutiva, cosiddetta TOS,  in menopausa e questo perché nel 2002 c'è stato un famoso studio americano che ha messo in dubbio tutte le certezze che avevamo fino ad allora, cioè che la TOS fosse protettiva per quanto riguardava i rischi a lungo termine della salute della donna, primo fra tutti l'osteoporosi, ma anche i rischi cardiovascolari, i rischi legati ai disturbi cognitivi, tipo Alzheimer, Parkinson e così via.

La TOS certamente resta un caposaldo assoluto nel miglioramento della qualità di vita della donna in menopausa, dunque non esiste una terapia così efficace come la TOS per prevenire i sintomi. In questo studio hanno anche detto che la TOS può incrementare di poco il rischio di tumore al seno, e dunque questo ha fatto sì che tutte le donne fossero molto molto timorose e spaventate.

Però attenzione, questo rischio è molto piccolo, è presente soltanto quando noi assumiamo la terapia ormonale sostitutiva per più di cinque anni e dunque, aiutare le donne anche per un breve periodo, nella transazione menopausale quando ce n'è più bisogno, cioè quando ci sono i sintomi, per un periodo di 1,2,3 anni nessuno mai ha dimostrato che possa dare un effettivo aumento del rischio di tumore al seno.

Dunque sarebbe importante per tutte le donne, non avere così paura della TOS ricordando che in Italia abbiamo sempre usato i dosaggi più bassi rispetto agli americani, ma soprattutto le molecole più naturali, cioè quelle vicino a quelle che l'ovaio produce, l'estradiolo e il progesterone. Dunque degli ormoni cosiddetti identici a quelli che la natura fa. E sappiamo che questi ormoni sono sicuramente meno rischiosi. 

E poi, attenzione, le donne che non hanno l'utero possono fare una terapia ormonale sostitutiva solo a base di estrogeni senza l'uso del progestinico. E l'uso solo degli estrogeni quando non c'è l'utero non è stato assolutamente messo in relazione con un rischio di tumore al seno, anzi con un miglioramento del rischio cardiovascolare e dell'osteoporosi, a patto che la terapia ormonale soggettiva sia iniziata prima dei 60 anni, quindi nella finestra delle opportunità quando la donna entra in menopausa, non quando la donna ovviamente è già anziana e ha già sviluppato tutta una serie di fattori di rischio.

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