La sindrome metabolica aumenta il rischio di malattie cardiovascolari?
Risponde Annamaria Spada, direttore dell'unità operativa di endocrinologia e malattie metaboliche, ospedale Maggiore Policlinico di Milano
Il mio endocrinologo ha formulato nei miei confronti una diagnosi di sindrome metabolica: il rischio più alto di incorrere in una malattia cardiovascolare è a questo punto irreversibile?
Angela B. (Livorno)
Numerosi studi hanno dimostrato che la sindrome metabolica aumenta il rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari è stato valutato che un paziente, un soggetto maschio sopra i 50 anni, che abbia una sindrome metabolica, ha un rischio di avere un evento cardiovascolare coronarico o non, aumentato di circa 3.5 volte rispetto a un soggetto della stessa età che non abbia questa sindrome, quindi un rischio aumentato di 3-4 volte.
È interessante però sapere ed avere ben chiaro che correggendo la sindrome metabolica e quindi, nei fatti riducendo il peso, che poi è il determinante principale della sindrome, questo rischio viene abbattuto e quindi credo che la strada giusta sia quella appunto di prevenire la sindrome metabolica se c'è di correggerla e curarla.
Anche i pazienti che hanno l'ipertensione e hanno associato una sindrome metabolica hanno un rischio tre volte superiore di eventi cardiovascolari, se paragonati ai pazienti che hanno ipertensione senza sindrome.
Quindi anche di fronte a un fattore di rischio come l'ipertensione, avere la sindrome aumenta il rischio è ulteriormente.