Emorragia cerebrale: come intervenire?
Come affrontare un'emorragia cerebrale: la spiegazione di Gianfranco Parati, direttore del dipartimento di scienze mediche e riabilitative a indirizzo cardio-neuro-metabolico dell'Irccs Ospedale San Luca-Istituto Auxologico Italiano di Milano
Di fronte a un'emorragia cerebrale che può insorgere acutamente in modo improvviso, la prima e più importante cosa da fare è recarsi in un ambiente specialistico, quindi un pronto soccorso di un ospedale attrezzato per questi problemi, che sia dotato di struzioni che possa avere delle possibilità di intervento neurochirurgico dove questo sia necessario.
Una volta arrivati in ospedale ci sarà tutta una valutazione diagnostica che farà vedere il problema a livello dei vasi cerebrali e di fronte alla dimostrazione di una perdita di sangue all'interno della teca cranica, abbiamo fondamentalmente due vie di soluzione: una via endovascolare con una micro embolizzazione di questi vasi, di questi aneurismi che stanno sanguinando, attraverso catetere che può risolvere in molti casi il problema, anche se non necessariamente sempre.
E poi abbiamo la classica neurochirurgia che attraverso un intervento permette di esporre il vaso sanguinante e di chiuderlo correggendo l'emorragia stessa.
Ovviamente sarà il neurochirurgo insieme al neurologo a valutare di volta in volta quali sia l'indicazione all'una o all'altra procedura in funzione del quadro radiologico e della sintomatologia del paziente.