Come riconoscere una crisi epilettica?
Risponde Nardo Nardocci, responsabile dell'unità di neuropsichiatria infantile dell'istituto neurologico Carlo Besta di Milano
Si può guarire dalla epilessia? Certamente sì, anzi nella maggioranza delle circostanze l'epilessia, in particolare quelle che esordiscono in età pediatrica hanno un andamento benigno e si guarisce, in una percentuale compresa tra il 60 e 70% delle situazioni. Ma, c'è una grande eterogeneità nelle crisi epilettiche. Ci sono delle crisi epilettiche che hanno come caratteristica fondamentale di intervenire in modo improvviso nel comportamento di un bambino, di un adulto. Talvolta la fenomenologia dall'episodio è chiarissima, talvolta anche molto drammatica, faccio riferimento a una crisi, come si dice generalizzata, in cui il bambino sviene, piomba a terra e magari ha anche dei comportamenti motori. E questa è la classica crisi convulsiva. Ci sono delle crisi invece che sono forse meno agevolmente identificabili di primo acchito come crisi epilettica, sono quelle che sono in generale definite delle crisi parziali, che non determinano lo svenimento, la perdita di coscienza e che possono essere caratterizzate per esempio, da un brevissimo e fugacissimo arresto psicomotorio, nel senso che i bambini magari stanno scrivendo, stanno parlando, stanno bevendo, rimangono fermi con una certa fissità di sguardo, per poi riprendere dopo 3-4-5 secondi l'attività normale. Il primo intervento nel caso di una crisi epilettica, ovviamente differente a seconda della morfologia, del tipo di crisi. Nel caso di una situazione più drammatica, non necessariamente determinata da determinate forme epilettiche più severe, cioè la crisi epilettica generata convulsiva, l'esempio che ho fatto in precedenza, cioè la caduta a terra, i fenomeni clonici, movimenti a carico degli arti superiori, inferiori. In genere il paziente serra la bocca. La cosa da fare è cercare di mantenere la calma, magari mettere il paziente in decubito laterale, non cercare di aprirgli la bocca forzandola e chiamando il pronto intervento valutare e verificare la normalità dei parametri vitali, delle attività respiratorie che in genere si mantiene normalmente e basta.