03-08-2017

Che cosa sono e come si rimuovono i polipi intestinali?

Risponde Marco Soncini, direttore dell'unità operativa complessa di gastroenterologia, Asst Santi Paolo e Carlo di Milano e tesoriere dell'Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri (Aigo)

I polipi dell'intestino, del grosso intestino, sono delle neo-formazioni che possono avere un aspetto proprio di polipo. La testa del polipo, in questo caso con un peduncolo, è attaccata alla superficie dell'intestino. Perché occorre rimuovere questi polipi? È fondamentale perché innanzitutto una volta rimossi possono essere campionati e quindi darci l'idea della pericolosità di ciò che abbiamo rimosso, ma soprattutto perché nel tempo l'accrescimento di queste lesioni e la degenerazione di queste lesioni possono determinare l'evolversi in un cancro del colon retto. Quindi il gastroenterologo endoscopista ha un'opportunità importante, questa opportunità, se viene utilizzata nell'ambito dello screening del cancro del colon retto, dove una volta che noi sappiamo esserci una positività del sangue occulto fecale facciamo una colonscopia, se nel corso di questi esami si ritrovano dei polipi, l'asportazione per via endoscopica di questi polipi fondamentalmente riazzera il rischio del cancro del colon retto. Quindi noi ci troviamo nella condizione, in base alle caratteristiche dimensionali e di anatomia patologica del polipo, di dare al nostro paziente un richiamo alla colonscopia a sei mesi, a 1 anno, a 3 o a 5 anni, con la possibilità così di verificare il riformarsi di eventuali nuovi polipi oppure di dare una sorveglianza endoscopica a una possibile degenerazione. La polipectomia quindi è certamente una condizione che oggi l'endoscopista pratica quotidianamente e che ha permesso di ridurre notevolmente gli interventi chirurgici per questo tipo di indicazione cliniche.

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