Il tumore del corpo dell'utero si sviluppa nella parte centrale dell'utero, occupato principalmente dall’endometrio e si verifica più comunemente in donne di età superiore ai 50 anni, più frequentemente tra i 50 e i 65 anni. Tuttavia, questo tipo di cancro può colpire donne più giovani, anche se è meno comune.
Il tumore del collo dell'utero, o della cervice uterina, invece, si sviluppa nella parte inferiore dell'utero che si apre nella vagina, chiamata appunto collo dell’utero o cervice uterina e colpisce donne solitamente più giovani, di età compresa tra i 30 e i 50 anni.
I fattori di rischio dello sviluppo di tumore del corpo dell’utero sono l’età, l’obesità e il diabete. Inoltre, essendo l’utero strettamente dipendente dall’azione degli ormoni femminili, anche la comparsa precoce delle mestruazioni, una menopausa tardiva, l’assenza di gravidanze e l'assunzione di terapie ormonali sostitutive a base di soli estrogeni (usate ad esempio all’insorgenza della menopausa) possono aumentare il rischio.
Al contrario, l’assunzione di estrogeni combinata a progesterone, come nel caso della pillola anticoncezionale, non sembra aumentare il rischio di contrarre un tumore all’utero e anzi sembrerebbe avere un’azione protettiva.
Spesso i tumori del corpo uterino comportano sintomi fin dagli stadi precoci, e possono pertanto essere diagnosticati subito e trattati al meglio. Nel caso in cui comparissero sanguinamento anomalo (non ascrivibile al ciclo mestruale normale), perdite vaginali o dolore nella zona pelvica, è bene consultare con tempestività il proprio medico o ginecologo di fiducia. Non è detto che questi sintomi siano la spia di un tumore, ma solamente un professionista potrà, tramite una visita, valutare la situazione e nel caso decidere di procedere con ulteriori esami diagnostici.
I test diagnostici attraverso cui verificare la presenza di un tumore dell’endometrio, ovvero quelli che rappresentano la quasi totalità dei tumori che colpiscono il corpo dell'utero, possono essere molteplici. L’ecografia transvaginale: esame assolutamente indolore che valuta lo spessore e le caratteristiche della mucosa suggerendo eventuali successivi approfondimenti diagnostici; l'isteroscopia: esame che permette la visualizzazione della cavità endometriale e la valutazione dell'endometrio, insieme all'eventuale prelievo mediante raschiamento di materiale istologico da analizzare.
In caso di presenza di tumore è importante valutarne l’estensione.
In caso di tumori del corpo dell’utero, l'approccio chirurgico è sicuramente la terapia più frequentemente adottata. Trattandosi di tumori che insorgono soprattutto nel periodo post-menopausa, la scelta consigliata è generalmente l’isterectomia (l’asportazione dell’organo, compresa la cervice), alle volte associata all'asportazione della parte superiore della vagina e dei linfonodi pelvici e lomboaortici che drenano linfa dal tumore.
Nei rari casi in cui questi tumori insorgono in donne ancora fertili che vogliano avere dei figli, è possibile valutare un approccio conservativo che vada a rimuovere la massa tumorale in maniera più circoscritta.
In base ai fattori di rischio e alle caratteristiche del tumore, si può ricorrere anche alla radioterapia, chemioterapia e ormonoterapia (o terapia ormonale).
La percentuale di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi oggi è pari al 79% per i tumori del corpo dell’utero.