Da Coloriamo la Ricerca 110mila euro per i piccoli malati di tumore

Più che positivo il bilancio di Coloriamo la ricerca, la prima iniziativa di piazza della Fondazione Umberto Veronesi. Le foto dei banchetti e dei tanti entusiasti volontari

Sei mesi di lavoro. E un risultato che, nonostante il maltempo che ha colpito sopratutto l'Italia del centro-nord, è da considerare incoraggiante: al punto da lasciar prevedere il bis. È positivo il bilancio di «Coloriamo la Ricerca», l’iniziativa di portata avanti in 86 piazze italiane nel weekend del 25 e del 26 marzo. I proventi raggranellati (110mila euro) saranno destinati per intero a «Gold for Kids».





MATITE VENDUTE IN 86 PIAZZE

Come spiega Ferdinando Ricci, responsabile dell’iniziativa, «l’obiettivo era quello di essere presenti in 76 piazze con seicento volontari. A conti fatti, invece, ne abbiamo coperte 86. Tutto ciò grazie al contributo di mille volontari, senza i quali non sarebbe stato possibile essere presenti in maniera così capillare. L’entusiasmo e la spinta motivazionale che abbiamo riscontrato in loro per l’intero fine settimana sono stati una delle più belle sorprese di questo appuntamento. Siamo contenti di poter contare su questa base di persone anche per altre iniziative: non soltanto mirate alla raccolta fondi, ma pure alla corretta divulgazione della scienza». 



LE TESTIMONIANZE DEI VOLONTARI

Più toccanti dei numeri sono le testimonianze raccolte tra i volontari incrociati durante il weekend. Paola Picconi, per due giorni impegnata a Firenze, definisce «bellissima l’esperienza fatta come volontaria per la Fondazione Umberto Veronesi. Ho capito che per sostenere queste cause occorre donare sempre un sorriso: a chi si ferma subito, a chi cerca di smarcarsi, ai bambini che vorrebbero il palloncino, a chi ha perso una persona cara». Donarsi alla causa vuol dire, a conti fatti, passare dall’altra parte della barricata. «Questa esperienza mi ha insegnato ad accettare qualsiasi risposta, non conoscendo nulla della vita della persona che avevo di fronte. Ho imparato a chiedere sempre a tutti un contributo, con il sorriso e senza giudizio». Non meno toccanti erano le testimonianze rese alla vigilia da Eleonora, Paola e Sara. Aiutare i meno fortunati, per loro, è divenuta una ragione di vita.

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